Immobiliare residenziale: continua il ribasso nei prezzi

a cura di Idealista.it

Prosegue il trend negativo del prezzo delle abitazioni in Italia, che ad agosto fa segnare un calo dello 0,4%, a una media di 1.931 euro/m². Prezzi in diminuzione del 3.4% su base annua, secondo l’indice mensile dell’ufficio studi Idealista.it.

Le fluttuazioni dei valori delle case evidenziano maggiore instabilità nei mercati più piccoli, ma si registrano battute d’arresto anche per i grandi mercati. Nonostante ciò la stabilizzazione sembra essere sempre più vicina e il prezzo delle case smetterà di scendere nei prossimi mesi.

Regioni

Il prezzo è aumentato in 8 delle 20 regioni italiane. Il maggior rialzo è quello del Trentino Ato Adige, dove le richieste dei proprietari sono aumentate del 2,6% rispetto a un mese fa. Le altre regioni in terreno positivo registrano rialzi inferiori all’un per cento. Calabria (0,7%) e Molise (0,6%) segnano la performance migliore.  All’opposto, valori in discesa in Valle D’Aosta (-2,4%), Lombardia (-2,2%) e Veneto (-1,7%).

Alla Liguria, con 2.720 euro al metro quadro, spetta il primato dei prezzi regionali, seguita da Lazio (2.549 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.431 euro/m²). La Calabria rimane la più economica con 951 euro al metro quadro, precendo Molise (1.051 euro/m²) e Basilicata (1.174 euro/m²).

Provincia

Agosto vede ancora una prevalenza di segni meno nelle macroaree provinciali (66) sulle aree in terreno positivo (39), altre cinque (5) non hanno subito variazioni; 79 province hanno registrato variazioni marginali, comprese nella forbice  tra il -1% e l’1%, segno di una situazione che va lentamente verso la stabilità; ai due estremi performance positive per Gorizia (3,9%), Trento (2,5%) e Vibo Valentia (2,4%), mentre all’opposto spicca la performance negativa di Como (-7,4%), seguita da Rovigo (-3,5%) e Varese (-3,4%).

Il ranking delle province  più care è guidato da Savona con i suoi 3.319 euro/m², davanti a Bolzano (3.067 euro/m²) e Imperia (2.853 euro/m²). Dall’altro lato della graduatoria troviamo 11 macro aree con prezzi inferiori ai mille euro al metro quadro, le punte più basse si toccano a Biella (766 euro/m²), seguita da Enna (832 euro/m²) e Trapani (832 euro/m²) tra le province più economiche.

Città

Solo 27 dei 105 centri monitorati durante il corso del mese di agosto chiudono in saldo positivo; variazioni contenute tra il meno 1 e l’1% per il 69% delle città monitorate; battute d’arresto anche nei grandi mercati – Milano (-2,6%), Napoli (-1,5%) e Roma (-0,7%) –, in frenata dopo aver mostrato segnali di recupero nella prima metà dell’anno.

Rieti, con un incremento del 1,3%, guida la graduatoria degli incrementi nei capoluoghi italiani. La seguono Cuneo (1,2%), Fermo (1,1%), Catanzaro (1,1%) e Torino (1%), incrementi modesti nel resto dei centri.

3 centri su 4 evidenziano un trend negativo, con Rovigo (-6,6%), Como (-5,4%), Lecce (-3,2%) a a evidenziare gli andamenti peggiori a livello nazionale.

La classifica delle città più care d’Italia vede sempre Venezia (4.409 euro/m²) davanti a Milano (3.367 euro/m²) e Roma (3.332 euro/m²). Nella parte opposta della tavola, Biella resta la la città comprare costano meno, solo 776 euro/m².

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di circa 800mila immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di questo indice sono stati analizzati i dati di 326.779 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra il 26 luglio e il 26 agosto del 2016; tali annunci hanno superato il controllo qualità basato su informazioni come: prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

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