Oro interessante sia per gli ottimisti che per i pessimisti

Secondo Source, il crescente interesse nei confronti dell’oro registrato quest’anno è alimentato sia dai pessimisti che dagli ottimisti. Se per i pessimisti l’oro è considerato un bene rifugio di fronte ai potenziali crolli di mercato, gli ottimisti scambiano questo metallo pregiato per coprire l’aumento dell’esposizione alle classi di attivi più rischiosi in portafoglio.

“Ci sono alcuni investitori, molto probabilmente la minoranza, che non possono permettersi di correre rischi, per questo acquistano degli asset sicuri – ha affermato Matt Johnson, Head of European Coverage di Source – dato che una buona parte dei titoli di Stato in valuta forte forniscono rendimenti negativi, la scelta più ovvia sembra essere l’oro. Gli ottimisti più convinti invece sono soddisfatti dei loro investimenti in azioni e titoli ad alto rendimento ma con l’oro scelgono di proteggersi da eventuali inversioni di mercato negativi. Sono convinti che le banche centrali abbiano generalmente la situazione sotto controllo e sceglieranno di sostenere gli asset rischiosi per evitare eventuali crolli di mercato causati dalla stretta dei fondi pensione. Pertanto, il fatto che i tassi resteranno, a nostro avviso, bassi ancora per un po’ sosterrà l’oro.”.

Secondo Matt Johnson il rialzo dei tassi di interesse statunitensi, che potrebbe rendere l’oro meno interessante dato il conseguente incremento del rendimento di altre categorie di investimenti, avrà un impatto minimo sul metallo prezioso. La ragione è data dalla forte domanda di oro, in particolare in Asia, dove esso è considerato un modo per immagazzinare valore in uno scenario di deflazione. Se l’oro, che è attualmente scambiato a 1350, scende a 1300 dollari l’oncia, rappresenterà una buona opportunità di acquisto, mentre è difficile prevedere il tetto massimo.

Johnson afferma inoltre che: “L’oro potrebbe raggiungere rapidamente un picco oppure far registrare un leggero ma costante rialzo fino a quando il rendimento dei mercati azionari non sia dell’1% mentre quello delle obbligazioni sia uguale a zero o negativo. Ciò avverrà quando il trend si sarà esaurito”.

Le previsioni di Source a 12 mesi riguardanti il prezzo dell’oro vanno da 664 USD a 1.532 USD. La stima più bassa presume una normalizzazione dell’economia, rendimenti obbligazionari statunitensi reali nuovamente in linea con una crescita economica a lungo termine del 2% e il mantenimento dell’inflazione intorno al 2% da parte della Fed. La stima più alta si basa su un rapido arrivo della recessione negli Stati Uniti, un’inflazione stimata all’1% e un apprezzamento del 10% del dollaro USA derivante da una tendenza di mercato verso investimenti sicuri. Se tuttavia il dollaro dovesse perdere il 10%, l’oro salirebbe ancora più in alto a 1.835 USD, mettendo in evidenza una tendenza al rialzo del 35%.

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