L’asset allocation di Allianz Global Investors

A cura di Allianz Global investors
La scarsa crescita della produttività globale influisce sulle previsioni di espansione a lungo termine. Nel complesso la politica monetaria dovrebbe mantenersi favorevole. La “caccia” ai rendimenti e al reddito da capitale rappresenta un sostegno strutturale per i mercati azionari. Nonostante la presenza di alcuni fattori negativi (insicurezza in ambito politico, scarsa crescita degli utili aziendali, poca chiarezza circa la politica monetaria negli USA, rischi di liquidità, valutazioni di alcune asset class), nel medio/lungo periodo gli investitori dovrebbero continuare a preferire gli investimenti più rischiosi rispetto alle obbligazioni.
Azioni Europa: Equalweight
• Dopo il voto nel Regno Unito sono aumentati i rischi economici e politici. La fiducia di società e consumatori risente dell’imminente BREXIT.
• Il maggiore rischio di recessione in Gran Bretagna dovrebbe influenzare anche la politica dei paesi europei, mentre, in ottica globale le ripercussioni dirette della crescente debolezza dell’economia inglese risultano irrilevanti.
• Nell’Eurozona la disoccupazione è diminuita ancora e la svalutazione dell’Euro ha causato un incremento del surplus della bilancia delle partite correnti.
• Le azioni europee presentano valutazioni interessanti rispetto a quelle statunitensi. Il rapporto tra revisioni al rialzo e al ribasso degli utili da parte degli analisti (momentum delle revisioni) continua a migliorare.
• In un’ottica di investimento tattico è possibile prendere in considerazione una sottoesposizione finché la nebbia post referendum non si sarà diradata.
Azioni USA: Equalweight
• Nel primo trimestre la crescita del PIL è stata solo moderata e in base agli indicatori anticipatori il dato aggregato per il secondo trimestre dovrebbe essere più positivo.
• L’apprezzamento del dollaro e un netto aumento del costo unitario del lavoro si traducono in una riduzione degli utili aziendali.
• Analizzando le valutazioni, già elevate, l’azionario statunitense non sembra preparato a fronteggiare i maggiori rischi per la crescita nel medio periodo.
• In un contesto di crescente incertezza, le azioni statunitensi dovrebbero beneficiare dello status di bene rifugio.
Azioni Giappone: Underweight
• I consumi privati non crescono e in luglio l’indicatore anticipatore dell’economia nel complesso è sceso nuovamente in territorio negativo. I prezzi si mantengono ben al di sotto del target di inflazione del 2%.
• Alla luce degli effetti finora deludenti dell’Abenomics circolano voci insistenti secondo cui la Bank of Japan (BoJ) sarebbe pronta a varare un nuovo pacchetto di misure. L’“helicopter money” non è più un’opzione così remota.
• Il rapporto fra revisioni positive e negative degli utili delle aziende giapponesi è modesto e le prospettive future sono penalizzate dall’apprezzamento dello yen.
Azioni mercati emergenti: Equalweight
• In Cina e nei Paesi emergenti si moltiplicano i segnali di una stabilizzazione ciclica; tuttavia, in Cina aumentano gli squilibri economici.
• I deflussi di capitali dai mercati emergenti sono diminuiti e la conseguente riduzione della pressione sui titoli di queste aree potrebbe indurre gli investitori orientati al breve periodo a sovrappesare l’asset class in ottica tattica.
• La stabilizzazione del prezzo delle materie prime ha concesso una tregua, tuttavia, mancano ancora le basi per una ripresa sostenibile dei mercati azionari emergenti.
Settori
• Gli indicatori anticipatori lasciano presagire una migliore performance dei titoli ciclici, tra cui quelli finanziari e delle materie prime. Ciò contrasta con l’attuale livello delle obbligazioni e con il loro status di bene rifugio; un’allocazione settoriale difensiva è ancora altamente consigliata.
• In mancanza di un’accelerazione della crescita e di una chiara tendenza reflazionistica è consigliabile preferire le azioni growth rispetto a quelle value. Potrebbe comunque verificarsi un’inversione di tendenza qualora i premi di valutazione dei titoli growth diventassero eccessivi.
Obbligazioni in Euro: Equalweight
• Nei prossimi mesi i corsi delle obbligazioni governative dei Paesi europei core dovrebbero essere sostenuti dal tema della BREXIT oltre che da una politica monetaria accomodante.
• I rendimenti hanno registrato una significativa flessione attestandosi su livelli storicamente bassi considerando i 5.000 anni di vita delle obbligazioni.
• Circa il 50% delle obbligazioni governative europee offrono rendimenti nominali negativi.
• La Banca Centrale Europea (BCE) deve pensare a come reagire alla scarsità di titoli governativi acquistabili sul mercato in Euro.
Obbligazioni internazionali: Underweight
• Sul mercato monetario USA crescono i dubbi circa la volontà della Federal Reserve di inasprire ulteriormente il tasso di riferimento. Il mercato sconta attualmente un rialzo di appena 25 punti base fino all’autunno del 2017.
• È atteso in effetti un processo molto più graduale di quanto previsto dai membri del FOMC.
• Le scarse attese inflazionistiche e un contesto di Financial Repression dovrebbero ostacolare un incremento dei rendimenti sul mercato USA. In base ai fondamentali, tuttavia, le obbligazioni si confermano onerose.
Obbligazioni mercati emergenti: Equalweight
• Le prospettive a medio e lungo termine dei Paesi emergenti sono offuscate da fattori strutturali negativi, come l’elevato indebitamento e un minor potenziale di crescita.
• Le speculazioni circa una politica monetaria leggermente meno espansiva negli USA potrebbero causare battute d’arresto; negli ultimi tempi, tuttavia, il contesto ciclico per le obbligazioni dei Paesi emergenti sembra essersi stabilizzato, come mostra anche l’afflusso di investimenti nell’area.
• Gli elevati rendimenti nominali dovrebbero offrire un sostegno al mercato nel medio termine.
Obbligazioni societarie: Equalweight
• Secondo i nostri modelli proprietari i premi per il rischio delle obbligazioni corporate statunitensi (compreso il debito high yield, ovvero di qualità inferiore) appaiono interessanti sulla base dei fondamentali e dei dati di mercato.
• I premi per il rischio delle obbligazioni corporate high yield
e investment grade in Euro si attestano su livelli “fair”. Alla luce delle probabilità di default implicite i titoli investment grade sembrano leggermente sottovalutati rispetto alla media di lungo periodo e le obbligazioni non finanziarie più interessanti di quelle finanziarie.
Valute
• Alla luce dei maggiori rischi politici ed economici il cambio Euro/Dollaro dovrebbe indebolirsi ulteriormente. L’attrattiva delle posizioni lunghe su Dollaro USA e Yen giapponese è diminuita.
• La correlazione tra Dollaro e materie prime si conferma elevata.
• La Sterlina britannica è crollata. L’andamento della valuta dipende ora dalle attese circa una politica più accomodante della Bank of England. Dal nostro scenario, in base ai fondamentali, la divisa risulta attualmente sottovalutata.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!