La crescita dei dividendi rallenta negli Usa mentre accelera in Europa

A cura di Henderson Global Investors

Nel secondo trimestre, la crescita dei dividendi globali è rallentata secondo l’indice Henderson Global Dividend. I dividendi complessivi globali sono aumentati del 2,3% attestandosi a quota 421,6 miliardi di dollari, con un incremento di 9,7 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. Ma la crescita sottostante è stata dell’1,2%. È più lenta rispetto al 3,1% del primo trimestre e riflette in parte fattori stagionali propri del 2° trimestre, che danno più rilevanza a regioni del mondo che crescono più lentamente, e in parte la performance meno brillante negli Stati Uniti.

Negli Usa, la crescita dei dividendi sottostanti del 4,6% non è mai stata così lenta dal 2013 e riflette l’aumento contenuto degli utili, in parte causato dalla forza del dollaro. Il rallentamento negli Stati Uniti è iniziato alla fine dello scorso anno, ma va interpretato come un percorso di normalizzazione verso un livello di crescita dei dividendi più sostenibile dopo diversi trimestri di aumenti a doppia cifra.

In genere l’Europa ha registrato invece una crescita incoraggiante rispetto all’anno precedente: due terzi dei dividendi della regione si sono concentrati nel 2° trimestre. Francia e Paesi Bassi si posizionano al secondo e al terzo posto al mondo in termini di crescita dei dividendi. E l’80% delle società europee conferma o incrementa i dividendi.

La forza dello yen ha, per contro, influito sugli utili societari e sulla crescita dei dividendi in Giappone, anche se in dollari i dividendi giapponesi sono saliti molto. E il secondo semestre probabilmente sarà meno brillante del primo poiché le regioni che crescono più lentamente rappresenteranno una percentuale più ampia del totale.

Più nel dettaglio, due terzi dei dividendi in Europa vengono pagati durante il secondo trimestre, pertanto le distribuzioni nella regione sono maggiormente soggette a fattori stagionali rispetto al resto del mondo. I dividendi in Europa per 140,2 miliardi di dollari rappresentano infatti il 40% del totale globale per il secondo trimestre.
Complessivamente sono saliti dell’1,1% rispetto al 2° trimestre 2015. La crescita sottostante è del 4,1%, rettificata per il calo dei dividendi straordinari e altri fattori minori. Paesi Bassi e Francia si sono posizionati al secondo e al terzo posto al mondo in termini di crescita dei dividendi sottostanti, mentre Germania e Spagna hanno perso terreno a causa dei profondi tagli ai dividendi operati da Deutsche Bank, Volkswagen e Santander.

Svizzera e Italia hanno riportato aumenti a una cifra della crescita sottostante. Circa l’80% delle società europee ha confermato o incrementato i dividendi rispetto all’anno precedente. La crescita complessiva dei dividendi in Giappone è stata del 28,8% ma tale incremento è attribuibile principalmente alla forza dello yen. I dividendi sottostanti invece sono scesi dello 0,8% poiché gli utili societari hanno rallentato per lo stesso motivo.

Toyota Motor ha tagliato il dividendo finale del 12% in yen, attribuendo questa decisione all’impatto della valuta sugli utili. I dividendi nei mercati emergenti sono crollati su base annua e sono scesi anche nel Regno Unito, mentre è andata meglio in Asia del Pacifico.

Il secondo semestre dall’anno probabilmente sarà più debole del primo, in parte perché, a causa di fattori stagionali, l’attenzione si sposta verso le regioni del mondo dove i dividendi stanno crescendo più lentamente, come nei mercati emergenti, in Australia e nel Regno Unito. A fronte delle tendenze del 2° trimestre, Henderson ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’esercizio da 1.180 miliardi a 1.160 miliardi di dollari. Ciò equivale a una crescita complessiva dell’1,1% e a una crescita sottostante dell’1,4%.

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