Oro, probabile range tra 1320 e 1370 dollari. Riflettori puntati sulla Fed

A cura di Nevine Pollini, Senior Analyst Commodities di Ubp

Le ultime minute del FOMC relative alla riunione della Fed del 26-27 luglio hanno mostrato che anche se i membri dell’istituto centrale americano sono piuttosto ottimisti circa l’economia statunitense, sono però divisi circa le tempistiche relative al prossimo rialzo dei tassi. Alcuni vorrebbero aumentarli piuttosto presto, mentre altri ritengono sia meglio aspettare nuovi segnali di uno slancio economico nel Paese e ulteriori prove di una ripresa dell’inflazione, che è ancora al di sotto del target della Fed del 2%. La debolezza del dollaro innescata dai commenti meno aggressivi di quanto ci si aspettasse ha sostenuto i prezzi dell’oro.

Riteniamo, tuttavia, che l’oro probabilmente rimarrà in un range che oscillerà tra i 1320 e i 1370 dollari: da un lato continuerà a essere visto come bene rifugio e a beneficiare dei tassi d’interesse estremamente bassi a livello globale, fintanto che gran parte delle banche centrali manterrà qualche forma di Quantitative Easing o di allentamento monetario; dall’altro il suo potenziale di rialzo resterà limitato dalle attese di un possibile rialzo dei tassi della Fed già quest’anno.

I futuri livelli dei fed funds stanno ora scontando il 47% di probabilità di un rialzo a dicembre. L’oro potrebbe anche essere schiacciato da dichiarazioni inattese da parte dei membri hawkish della Fed, come si è visto all’inizio della settimana con i commenti del presidente della Fed di New York, Dudley, e del presidente della Fed di Atlanta, Lockhart, specialmente qualora i flussi dei dati economici dovessero migliorare.

Il prossimo fattore da monitorare sarà il discorso che il presidente della Fed, Janet Yellen, terrà dal 25 al 27 agosto presso il Jackson Hole Economic Symposium, che potrà fornire indicazioni più chiare su quali saranno le intenzioni della Fed circa i rialzi dei tassi.

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