Fondi “managed volatility”, strumenti utili per gli investitori

A cura di Ana Harris, EMEA Head of Equity Portfolio Strategists, State Street Global Advisors
In Europa, il referendum sulla Brexit è stato l’evento più importante del secondo trimestre. Inizialmente le reazioni del mercato sono state le seguenti: la sterlina ha subito un drastico deprezzamento, si è verificato un rally degli asset-rifugio come i titoli di stato, mentre i mercati azionari sono scesi. Generalmente il mercato azionario ha visto una leggera ripresa negli ultimi giorni del trimestre, sostenuto dalle aspettative che i tassi di interesse sarebbero rimasti bassi a lungo, dal fatto che la Banca d’Inghilterra avrebbe potuto tagliare i tassi e probabilmente a causa della mancanza di chiarezza sui prossimi passi politici dovuta alla Brexit.
Le performance del mercato azionario sono state variabili, in particolare a seguito della votazione sulla Brexit. Gli indici a maggiore capitalizzazione hanno reagito meglio, così come quelli al di fuori dell’eurozona. Il settore finanziario è stato particolarmente colpito – le preoccupazioni per le sofferenze delle banche italiane si sono intensificate, sollevando dubbi in merito alla liquidità e alla necessità di capitale aggiuntivo.
A luglio, c’è stato un rally generalizzato sui mercati, spinti dalla crescente convinzione di un possibil e ulteriore allentamento monetario dopo la votazione sulla Brexit. All’inizio abbiamo osservato performance migliori delle aziende con strategie più difensive, mentre da metà mese abbiamo osservato un rally più ciclico. Alcune società come PepsiCo, Samsung, JPMorgan e Bank of America e altre aziende hanno riportato risultati positivi. Il mercato ha reagito positivamente anche per i toni concilianti della Fed, con aggiornamenti macro positivi (occupazione, produzione industriale e vendite al dettaglio) provenienti sia dagli Stati Uniti che dalla Cina.
Inoltre, il fatto che gli stress test delle banche europee non abbiano avuto risultati negativi aiuta a concludere il mese con considerazioni positive. La prospettiva di un ulteriore allentamento quantitativo in Europa e un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti hanno aumentato la fiducia degli investitori con un conseguente rally sul mercato. In questo contesto, come in altri periodi in cui la propensione al rischio era più forte, entrambe le strategie adottate hanno mostrato risultati positivi in termini assoluti, ma hanno sottoperformato il benchmark di riferimento.
La performance relativa del fondo globale Ssga Global Managed Volatility (-2,6%, in USD) è stata più debole rispetto a quella del fondo europeo Ssga  Europe Managed Volatility (-1,2%, in EUR). Il fondo globale ha risentito del sovrappeso delle utilities negli Stati Uniti, che in generale hanno sottoperformato rispetto al mercato. Le utilities sono beni difensivi anche visti come proxy delle obbligazioni– esse tendono a sottoperformare quando i tassi di interesse salgono. Il fondo europeo è anch’esso caratterizzato da un  sovrappeso delle utilities, ma le aspettative del mercato si sono concentrate maggiormente su un ulteriore allentamento monetario e non su un rialzo dei tassi.
Le performance a lungo termine del fondo europeo e di quello globale sono rimaste forti, e in un contesto difficile come quello attuale possono rivelarsi strumenti utili per gli investitori.

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