Come valutare il premio al rischio in Europa

A cura di Nadège Dufossé, Head of Asset Allocation, Candriam Investors Group

Se il flusso di notizie politiche si è notevolmente calmato nei mesi estivi, basta uno sguardo all’agenda politica dei prossimi mesi per individuare nuove fonti di incertezza tutt’altro che trascurabili. Il mese di ottobre sarà dominato dalla campagna presidenziale USA, ma è altrettanto probabile che affiorino ben presto incertezze sul futuro dell’Europa: la Spagna deve formare un governo entro ottobre, pena la convocazione della terza tornata di elezioni in soli dodici mesi; il Primo Ministro italiano Matteo Renzi dovrà far fronte a un referendum costituzionale dall’esito incerto il 4 dicembre; i negoziati su Brexit non sono ancora iniziati veramente, in attesa dell’attivazione dell’Art. 50 del Trattato di Lisbona da parte del Regno Unito.

Tutti questi eventi sono importanti per i mercati finanziari, considerata la correlazione tra crescita e premi al rischio. Per questo, i mercati sono particolarmente vulnerabili nell’attuale periodo di crescita debole. Pensiamo che l’incertezza a livello politico resterà elevata in Europa, incertezza che potrebbe incidere sulla fiducia delle imprese, specialmente per quanto riguarda le decisioni di investimento. Detto ciò, abbiamo anche constatato che uno shock di mercato può presentare opportunità interessanti se le banche centrali applicano il modello della crisi finanziaria aprendo i rubinetti per fornire liquidità sufficiente a mitigare i fattori negativi.

Nella fattispecie, riteniamo che l’attuale premio al rischio associato ai titoli azionari europei sia in gran parte spiegato dal livello di rischio politico. Secondo noi, c’è una correlazione tra la performance relativa dei mercati azionari dell’Eurozona nei confronti degli USA e l’aumento dell’incertezza politica in Europa. La serrata agenda politica dei mesi a venire non dovrebbe consentire una diminuzione stabile del premio al rischio europeo.

In termini di strategia, manteniamo un posizionamento neutro sui titoli dell’Eurozona, considerata l’assenza di un nuovo fattore catalizzante che ci possa indurre ad aumentare l’esposizione. Tuttavia, tatticamente, potremmo ancora trarre vantaggio da brevi periodi di re-rating.

L’agenda politica dei prossimi mesi

2016
4 Ottobre Dibattito USA (vicepresidenziale)
9 Ottobre Secondo dibattito presidenziale USA
19 Ottobre Terzo dibattito presidenziale USA
31 Ottobre al più tardi Formazione governo spagnolo o convocazione nuove elezioni
8 Novembre Elezioni presidenziali USA
4 Dicembre Referendum costituzionale Italia
7 Dicembre Pagamento debito greco (306m di Euro) al FMI
 
2017
15 Marzo al più tardi Elezioni generali in Olanda
15 Marzo al più tardi Pagamento debito greco (306m di Euro) al FMI
7 Maggio Secondo round elezioni presidenziali in Francia
14 Maggio Elezioni regionali (Renania Settentrionale/Vestfalia)
11 e 18 Giugno Elezioni parlamentari in Francia
22 Ottobre al più tardi Elezioni generali in Germania

 

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