Emergenti, meglio i bond in valuta locale

A cura del Team di Gestione di Pharus Sicav
Dal secondo trimestre 2016 abbiamo assistito a notevoli flussi di capitali in entrata nei paesi emergenti, decisiva inversione del trend negativo iniziato nella seconda metà del 2015.  Il 21 settembre scorso la Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi fermi allo 0,25-0,5%. L’ultima volta che ha deciso per una stretta sul costo del denaro è stato il dicembre 2015, si trattò del primo rialzo dal giugno 2006. La decisione della Fed ha dato ancora più forza ai mercati emergenti.
Nonostante l’ottima performance ottenuta permangono sul mercato le ragioni per continuare ad essere positivi sull’asset class. Una su tutte la decisione della Fed appena citata che ha per altro ridotto il rischio di un rafforzamento del dollaro americano. Sebbene ora le chance di un aumento dei tassi di interesse si sono rafforzate, non è ancora giunto il momento per intervenire: la Fed ha deciso di aspettare ulteriori conferme sulla ripresa Usa ed ha parlato di un eventuale aumento graduale in futuro.
Vedendo così affievolirsi le pressioni dovute ad un dollaro forte pensiamo che la situazione si stia evolvendo in modo positivo per i mercati emergenti.
Ma non è solo l’attuale situazione americana che ci fa favorire l’asset class ma anche la stabilizzazione dei prezzi del petrolio, la crescita comunque superiore ai mercati sviluppati e un trend di utili in miglioramento. Molti Paesi Emergenti presentano rapporti Debito/PIL decisamente inferiori a quelli dei Paesi Sviluppati con potenziali margini di crescita superiori rispetto a questi ultimi e la crescita attesa degli EPS si attesta intorno al 7%.
Continuiamo ad essere positivi su Paesi che stanno mettendo in atto politiche monetarie di taglio tassi, cercando di sostenere e favorire la ripresa dei rispettivi Paesi tra cui India, Brasile, Russia e Corea.
Nel mondo emergente continuiamo a preferire i bond in valuta locale in quanto in un contesto di tassi negativi offrono ancora alti ma soprattutto positivi rendimenti. In uno scenario in cui la ricerca di rendimento è sempre più difficile, il fixed income degli EM garantisce un yield premium sulla stessa categoria dei Paesi Sviluppati del 5,3%. A livello valutativo le monete locali rimangono interessanti.
La nostra view sui mercati globali rimane prudente ma pensiamo che i rischi politici si stiano spostando verso il mondo sviluppato favorendo ancora una volta i paesi emergenti.

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