Le prospettive della sterlina secondo WisdomTree

A cura di Viktor Nossek, Direttore della Ricerca di WisdomTree Europe

Da quando Theresa May ha manifestato l’intenzione di invocare l’articolo 50, che regolamenta il recesso dall’UE, alla fine di marzo, abbiamo assistito ad un significativo indebolimento della sterlina sia nei confronti del dollaro sia dell’euro. La debolezza della sterlina è stata ulteriormente aggravata dal fatto che non si riscontrano al momento punti deboli significativi nell’economia e nel commercio dell’eurozona.
Francia e Germania sembrano voler mantenere la loro posizione nei confronti di una “Hard Brexit, su cui anche il Governo Conservatore sembra voler tornare e ciò significa che ci potrebbe essere un ulteriore rischio di indebolimento della sterlina considerato che l’accesso al mercato unico e il “passaporto europeo” delle istituzioni finanziarie saranno compromessi. Un fattore, quest’ultimo, divenuto cruciale. Tenendo conto dell’assenza di disponibilità da parte degli investitori stranieri al finanziamento del deficit commerciale UK, il punto di pressione per correggere il crescente macro squilibrio di dover contare sempre più sulla disponibilità di investitori stranieri per finanziare le esigenze di spesa dell’economia del Regno Unito è rappresentato proprio dalla sterlina. Se il Regno Unito farà alcune concessioni, queste avranno probabilmente a che fare col fatto di mantenere la sterlina debole e contribuire così a una crescente livello di volatilità della moneta.
Anche una volta iniziati formalmente i negoziati tra l’UE e il Regno Unito, nessuno può sapere quali saranno gli accordi che entreranno in vigore. Come abbiamo visto nel corso dell’anno passato, i mercati valutari odiano questo tipo di incertezza e la probabilità che il Regno Unito ne tragga beneficio sembra essere basso. Di conseguenza, ci si aspetta che il clima di incertezza continui, sia fino a quando l’articolo 50 non verrà attuato sia durante tutta la lunga fase di negoziazione.

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