Ritorno di interesse per il debito emergente

A cura di Warren Hyland, portfolio manager del comparto Muzinich Emerging Markets Short Duration
I mercati emergenti stanno riacquistando popolarità dopo il “taper tantrum” del maggio 2013. I mesi più recenti hanno visto un record di flussi in entrata sul segmento dei bond emergenti, soprattutto per quelli denominati in valuta forte con importanti afflussi. Ci sono diversi validi motivi per cui gli investitori obbligazionari stanno tornando a guardare questo settore e, in particolare, alle obbligazioni di breve durata. Vediamo perché.
Fondamentali: crescita robusta, grande stabilità. Il “growth gap” o “divario di crescita” tra i mercati emergenti e quelli sviluppati si sta ampliando a favore dei primi che ci aspettiamo crescano del 4,5% quest’anno. Una delle ragioni è rappresentata dal fatto che economie come la Russia e il Brasile stanno venendo fuori dalla recessione; in tandem, economie come India e Cina stanno godendo di una migliore stabilità.
La ripresa dei prezzi delle materie prime è una delle chiavi di volta che spiega il rinnovato interesse da parte degli investitori verso questa asset class. Il fatto che abbiano apparentemente toccato i minimi, è una buona notizia per i paesi sviluppati che sono produttori di materie prime. Crescenti segnali di stabilità sul fronte dei mercati emergenti rendono più facile la promozione di progetti e investimenti.
Stabilità e bassi prezzi delle materie prime conducono a un basso livello di pressione inflazionistica e questo può incoraggiare le banche centrali a ridurre i tassi di interesse. Questo è il caso di paesi come Brasile, India, Indonesia, Russia e Turchia, ed è in linea con le politiche monetarie attualmente messe in atto dalla Banca Centrale Europea, la Banca del Giappone e dalla Federal Reserve.
È interessante notare che manovre macroeconomiche che inizialmente avevano finito per sconvolgere i mercati finanziari si sono dimostrate non così drammatiche. La politica della Fed di un rapido rialzo dei tassi di interesse, il declino nella crescita della Cina e l’instabilità dei prezzi delle materie prime hanno dato un impatto ai mercati meno significativo rispetto a quanto si temesse all’inizio. Anche questo spiega il rinnovato interesse per i fondamentali dei mercati emergenti.
Dinamiche di crescita. Sebbene la domanda degli investitori sia in aumento, l’offerta netta di obbligazioni sul mercato emergente è in declino. È andata così all’inizio dell’anno, come risultato del fatto che la quantità di nuove emissioni oggi non copre più la quantità di quelle che vanno in scadenza, dei coupon e di quelle che vanno in richiamo anticipato. E questa situazione è fuori dall’ordinario. Questo significa che la stragrande maggioranza delle opportunità di investimento è in contrazione. L’Asia, alla luce di un renminbi che si indebolisce e con condizioni favorevoli di rifinanziamento nei mercati domestici, rappresenta l’unica eccezione ma solo in relazione ai titoli Investment Grade piuttosto che a quelli High Yield.
La combinazione di un aumento improvviso della domanda e un contesto di contrazione delle opportunità di investimento, porta ad afflussi, che a loro volta rendono le condizioni di mercato favorevoli da un punto di vista tecnico.  Insieme ai fondamentali attraenti, come detto in precedenza, questi rafforzano in modo significativo l’appeal di questa classe di investimento.
Le valutazioni riflettono il profilo rischio-rendimento. E’ in aumento l’ammontare di titoli di debito con rendimenti negativi. Attualmente si attesta a circa 14 miliardi di dollari, dove a dominare la classifica sono le obbligazioni dei mercati sviluppati. Di conseguenza, a condizioni di mercato che si prevede rimarranno stabili, le obbligazioni dei mercati emergenti offrono un profilo più interessante tra rischio e rendimento rispetto alle loro controparti nei paesi industrializzati. Questo è particolarmente vero nel caso delle obbligazioni ad alto-coupon. Gli investitori che privilegiano le obbligazioni dei mercati emergenti rispetto a quelle dei mercati sviluppati potrebbero aspettarsi di ricevere 80-100 punti base in più di rendimento sul fronte delle obbligazioni Investment Grade e circa 200 punti base in più di quelle ad High Yield. E questo si riflette nelle valutazioni più attraenti.
Il premio per il rischio rispetto al livello del debito. I rischi politici attualmente rappresentano senza dubbio la più grande minaccia per il debito dei mercati emergenti. Fondamentalmente, però, lo stesso si può dire per molte economie sviluppate. Detto questo, un altro motivo che rende più interessanti i mercati emrgenti rispetto a quelli sviluppati di Stati Uniti e in Europa è il rapporto del premio per il rischio rispetto al livello dell’indebitamento.
Limitare il rischio: il crescente appeal delle obbligazioni di breve durata. Le obbligazioni di breve durata sono interessanti in termini di rischio-rendimento soprattutto per gli investitori che desiderano limitare il rischio e la volatilità. Questo, ovviamente, vale sia per i mercati emergenti sia per gli altri mercati. Con le curve dei tassi di interesse che si sono appiattite nel corso dello scorso anno, infatti, il tradizionale appeal che regalava la duration più lunga ora è molto meno evidente.
In conclusione, investire in obbligazioni corporate dei mercati emergenti è un’idea che ci sembra più forte ora di quanto lo sia stato negli ultimi tre anni. È sostenuta da un’analisi fondamentale e tecnica interessanti e da un attraente profilo di rischio-rendimento. Dopo un periodo in cui gli investitori globali sono stati sottopesati su questa asset class, ora vediamo un reale beneficio nel rientrare in un settore che presenta una buona congiuntura economica e che ha il vento in poppa grazie a una domanda sempre crescente.

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