Rischio di inversione di breve

A cura di Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Sgr
La pausa nel dollaro porta in dote un clima moderatamente correttivo sui risk assets. L’economia tedesca smentisce le attese di rallentamento.
Giornata di consolidamento sui mercati, quella di ieri, dopo le performance brillanti dei giorni scorsi. Wall Street continua a dimostrarsi la piazza più riluttante ad abbandonarsi all’euforia. Ieri ha tenuto bene i guadagni, ma con volumi non esaltanti, il che è strano visto che siamo nel pieno dell’earning season, e in più è stata annunciata una raffica di M&A (AT&T/Time Warner,  BAT/Reynolds, HNA Group /Hilton, Rockwell Collins/B/E Aerospace e TD Ameritrade/ Scottrade Financial Services  per citarne alcuni).
A parte ciò, se il Nasdaq, favorito da buoni earnings, è tornato nei pressi dei massimi, le small cap, che per la verità sottoperformano da circa un mese, faticano a staccarsi dai minimi del recente range. Presumibilmente queste ultime soffrono di più la forza del dollaro rispetto ad alcuni giganti del Tech che vantano strutture altamente internazionalizzate.
La seduta asiatica non ha portato spunti particolari. Tokyo ha nuovamente beneficiato dell’indebolimento dello yen, ma il resto degli indici ha reagito in ordine sparso, con gli indici cinesi poco variati, e Seul che ha risentito dell’annuncio di un contingentamento del turismo verso la Corea ad opera delle autorità cinesi.
L’apertura europea di ieri è avvenuta comunque con un clima disteso, e le cose sono ulteriormente migliorate alle 10.00 all’uscita dell’IFO tedesco di ottobre (110.5 da prec 109.5 e  vs attese per 109.6) ulteriormente cresciuto rispetto al già ottimo dato di settembre. Il miglioramento è equamente diviso tra componente contingente e attese, e l’effetto Brexit è completamente scomparso dalla mente delle aziende tedesche. La sostanziale coerenza del messaggio con quanto indicato dai PMI porta a ritenere che il 2016 si chiuderà in maniera robusta per l’economia tedesca, contrariamente a quanto temuto in estate. La recente debolezza dell’€ ha sicuramente contribuito, ma non è l’unico fattore. Naturalmente tutta questa abbondanza ha meesso ulteriroe pressione ai tassi core.
Dopo 7 salite a fila, giornata di pausa per il settore bancario europeo, complice un po’ di turbolenza sul fronte italiano, con la presentazione del piano per Montepaschi (che ha offerto forse meno sorprese del previsto). L’azione ha aperto forte per poi crollare di oltre il 40% dai massimi chiudendo a  -15%. Forti, per contro, i bond subordinati, a  fronte della conversione volontaria.
Nel primo pomeriggio il $ si è reso protagonista di un ulteriore accelerazione. Tra i temi citati, un nuovo tonfo della sterlina, a un paio d’ore dall’intervento del Governatore BOE Carney. Ma anche lo yen e l’€ sono arretrati abbastanza, senza particolari motivi se non l’approdo al 75% delle probabilità di rialzo dei Fed Funds al FOMC di dicembre (cosi come misurate da Bloomberg sulla base degli strip futures). Il tutto nonostante una consumer confidence US di ottobre sotto attese (98.6 da prec 103.5 e vs attese per 101.5).
Carney però non ha accompagnato il movimento, dichiarando tra l’altro che la BOE non è indifferente alle sorti della divisa, e che ha notato movimenti “sostanziali” nell’ultimo periodo. La Banca Centrale è conscia degli effetti collaterali del QE.
Cosi il movimento è rientrato e con esso anche la forza del biglietto verde contro gli altri cross. L’€ e lo Yen, dopo ampie fluttuazioni (soprattutto il secondo), chiudono la seduta europea poco mossi.
Il ritracciamento del dollaro è coinciso con l’effettivo inizio della fase correttiva odierna, che ha imposto all’Eurostoxx la prima discesa (invero modesta) da 5 sedute a questa parte. Modesta anche la reazione del settore bancario che lascia sul terreno una piccola frazione di quanto guadagnato ieri. Dal canto suo Wall Street poco oltre metà seduta mostra un calo a sua volta marginale.
Sul fronte tecnico, rilevo il progetto di shooting star disegnato dal dollar index (a meno di sorprese in serata), giunto in una fase in cui l’indice era entrato in ipercomprato (vedi RSI sul grafico).
Lampi di Colore 315
Sarà interessante vedere oggi se il segnale di inversione di breve viene confermato. Se dal punto di vista fondamentale non sembra che sussistano molti ostacoli all’avanzata del $, visto che i dati macro migliorano e le tensioni sulle presidenziali scemano, da punta di vista del positioning il quadro non è molto favorevole, con il perdurante record di corto sulla sterlina e un posizionamento corto di € recentemente cresciuto. Tra gli altri principali cross solo Yen e $ australiano mostrano un lungo speculativo (dati settimanali CTFC rielaborati da Citigroup)
Lampi di Colore 316
E lunedi abbiamo la prima stima del GDP US del terzo trimestre, atteso ad una riscossa dopo la debolezza del primo semestre (consenso +2.5%). Una sorpresa negativa potrebbe impattare. E non sono da escludere (anche se non sono probabili) colpi di coda da parte di Trump.
A fronte di un eventuale correzione del $, sarà interessante notare cosa fa lo Yuan: recupera terreno, o incamera la discesa svalutando contro il paniere? Ma intanto vediamo se la correzione sul dollaro si materializza.

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