Portafogli durevoli: tra gestioni attive e passive meglio una soluzione di equilibrio

Di Antonio Bottillo, Country Head per l’Italia di Natixis Global AM

Il dibattito relativo alla scelta tra investimenti attivi e investimenti passivi è ancora molto acceso. In realtà, non si tratta di optare per un approccio o per l’altro, ma di cercare di capire come integrare efficacemente entrambi questi stili nella costruzione di un portafoglio, poiché entrambi presentano dei vantaggi specifici. Sia la gestione passiva, sia quella attiva possono avere un posto all’interno dei portafogli. Ciò che è importante per gli investitori è capire opportunità e rischi di ciascuna in modo da poter prendere decisioni di investimento più informate e consapevoli. Crediamo, ad esempio, che molto del dibattito e dell’interesse sulle strategie passive si basi su un’attenzione al solo fattore dei costi rispetto ad altre considerazioni. Non credo che da questo punto di vista gli investitori che sono chiamati all’utilizzo di index funds abbiano tutte le informazioni necessarie a disposizione. Come conferma ad esempio una delle nostre recenti indagini che conduciamo periodicamente su investitori e attori dell’industria, i risparmiatori sembrano attribuire agli investimenti passivi benefici che invece non hanno realmente, come la protezione dalle perdite o la gestione del rischio.
Il 69% dei consulenti finanziari italiani intervistati ritiene, infatti, che gli investitori nutrano un falso senso di sicurezza rispetto agli strumenti passivi e quasi la metà (47%) crede che gli investitori non siano completamente consapevoli dei rischi associati all’eccesso di fiducia verso queste soluzioni di investimento. Credo che al momento, insomma, gli investitori siano poco informati. Da sempre in Natixis Global Asset Management crediamo che il rischio sia centrale nella costruzione di un portafoglio durevole. L’attenzione spasmodica al solo fattore del costo come discriminante per una decisione di investimento può spingere gli investitori a trascurare altri importanti fattori che possono aiutarli a raggiungere i loro obiettivi di investimento.
All’interno di questa diatriba, l’approccio degli investitori più qualificati come gli istituzionali può fare da riferimento. La maggior parte degli investitori istituzionali intervistati, infatti, utilizza tipicamente un mix di strategie attive e passive. Gli strumenti passivi sono scelti principalmente per ottenere rendimenti a basso costo per una parte specifica del portafoglio, mentre le strategie attive sono utilizzate per trarre beneficio dalle opportunità di mercato, per ottenere alpha o rendimenti non correlati. Crediamo quindi che un portafoglio che vuole resistere agli scossoni dei mercati dovrebbe essere costruito utilizzando tutti gli strumenti possibili.
Poiché sia le strategie attive, sia quelle passive presentano dei benefici, la soluzione sta nell’ottenere il giusto equilibrio tra i due stili e creare un portafoglio durevole: un portafoglio diversificato, che consideri la centralità della gestione del rischio e che risulti in grado di resistere alle fluttuazioni di breve periodo dei mercati.

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