Il futuro della Yellen messo in dubbio dalla vittoria di Trump

A cura di Michael Boye, Fixed Income Trader di Saxo Bank

  • La direzione futura della politica sui tassi di interesse è molto incerta
  • La probabilità di un eventuale rialzo dei tassi, ipotizzato per Dicembre, è scesa dall’86% a meno del 50%
  • Inizialmente si assisterà a una corsa verso gli asset considerati più sicuri, in particolare i titoli di Stato
  • Il future sul Bund ha aperto a quota 162,80, in rialzo di un punto percentuale
  • Resta da capire con quale aggressività Trump porterà avanti le politiche presentate durante la campagna elettorale

Mentre i mercati obbligazionari, in seguito alla vittoria inaspettata di Donald Trump, si muovono in linea con l’atteggiamento di risk-off dei mercati globali, la direzione futura della politica sui tassi di interesse è molto più incerta – e potrebbe muoversi nettamente nella direzione opposta.
Inizialmente si assisterà ad una corsa verso gli asset considerati più sicuri, in particolare i titoli di Stato. Il future sul Bund ha aperto a quota 162,80, in rialzo di un punto percentuale; questo ha riportato il rendimento del Bund decennale allo 0,15% e, sebbene non si tratti si un segnale significativo come altri del passato, una mossa simile ha portato il rendimento dei Titoli di Stato USA a 2 anni allo 0,75% (perdita di 10 bps).
Il risultato solleva numerosi interrogativi circa la direzione delle politiche future della Federal Reserve – sia nel breve che nel lungo periodo – prima di tutto relativamente alla posizione della stessa Janet Yellen, che non è supportata da Trump.
La probabilità di un eventuale rialzo dei tassi, ipotizzato per Dicembre, è scesa dall’86% a meno del 50% in poche ore. Una reazione giusta, poiché è difficile pensare ad un rialzo in queste condizioni di incertezza e turbolenza dei mercati, che ci potrebbero accompagnare per diverso tempo.
Nel lungo termine però, potremmo effettivamente assistere ad un rialzo anche superiore a quello ipotizzato nel mondo che ci siamo appena lasciati alle spalle. Trump non ha perso tempo per attaccare le politiche della Yellen, accusandola di tenere i tassi di interesse ad un livello troppo basso per un periodo di tempo troppo prolungato, ingigantendo così la “bolla economica”.
Così, mentre c’è la reale possibilità che Janet Yellen venga sostituita da un successore (ancora) più aggressivo di lei, sappiamo anche che Donald Trump, persona molto pragmatica, potrebbe non essere incline ad assumersi la responsabilità di un eventuale momento di stress dell’economia legato ad una politica di tassi aggressiva.
Infatti, resta innanzitutto da capire con quale aggressività Trump porterà avanti le politiche presentate durante la campagna elettorale, ora che ha effettivamente in mano le chiavi dello Studio Ovale.

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