Dati cinesi positivi, ma i mercati temono prese di beneficio

A cura di Wings Partnes

Giornata che si apre con la pubblicazione dei dati cinesi su produzione industriale, vendite al dettaglio e investimenti fissi, nel complesso migliori delle aspettative. L’output del settore secondario nel mese di novembre p infatti salito del 6,2% su base annuale, meglio del consuntivo di ottobre fissato al 6,1%, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute ad un tasso del 10,8%, rispetto al 10% di ottobre. Stabili gli investimenti all’8,3%.

I mercati locali hanno però trascurato le nuove informazioni di carattere macroeconomico, concentrandosi su problematiche differenti e di carattere prettamente finanziario. Infatti tipicamente andando verso la fine dell’anno si genera un calo della liquidità disponibile che mette sotto pressione Borsa locale e porta i tassi d’interesse interbancari a salire, con picchi vertiginosi dei tassi interbancari. Inoltre Pechino sembra essere intenzionata ad agire per ridurre ulteriormente l’azione in leva limitando gli acquisti di azioni degli investitori retail. L’indice di riferimento della Borsa di Shanghai cede un decimo di punto percentuale oggi dopo la flessione del 2,5% ieri, avvicinando i primi livelli di supporto tecnico, mentre i rendimenti decennali governativi sono saliti di 15 punti base. Allo stesso modo resta sotto pressione lo yuan contro dollaro in prossimità dei minimi da otto anni, anche per via delle tensioni tra Cina e Stati Uniti dopo la vittoria di Trump alle ultime elezioni.

Anche la risalita dei rendimenti americani porta ad un deflusso di capitali dal Dragone, che rafforza il dollaro ma che per il momento non sta frenando l’ascesa degli interessi offerti dai titoli di stato USA, che hanno toccato ieri i massimi da settembre 2014 al 2,53%.

Si riduce invece il rendimento del bot decennale italiano all’1,95%, con lo spread rispetto all’omologo bund tedesco che si ridimensiona a 155,6, dopo la presentazione della nuova squadra di Governo del Premier Gentiloni. Una lista che arriva in tempi rapidi e senza particolari novità rispetto alla compagine precedente segno che, probabilmente, fosse già tutto pronto in vista di una prevedibile vittoria del No al referendum costituzionale. Il voto di fiducia si terrà martedì alla Camera e mercoledì al Senato, il cui risultato pare invero scontato (ma non si sa mai…). I mercati premiano per il momento una scelta all’insegna della continuità

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