Meeting della Fed: Fidelity aumenta le posizioni sui Treasury

In ambito obbligazionario il mercato sconta una probabilità del 100% di un rialzo dei tassi“. Parola di Andrea Iannelli, Investment Director Obbligazionario di Fidelity International, che in merito all’imminente meeting della Fed spiega:  “Sebbene un aumento dei tassi di interesse sia per definizione un evento avverso per le obbligazioni, se il programma di inasprimento della politica monetaria procederà a ritmo sufficientemente lento, questo consentirà comunque alla componente cedolare il tempo per compensarne gli effetti“.

“In considerazione anche del programma di Donald Trump – fa poi notare Iannelli – nel 2017 si delinea un contesto favorevole per il credito, sia di elevata qualità che ad alto rendimento, e caratterizzato da una volatilità ancora elevata. Riteniamo, pertanto, particolarmente importante l’adozione di stili di gestione fortemente attivi, che possano adattare la duration anche a repentini irripidimenti o appiattimenti della curva dei tassi. Un approccio attivo e opportunistico potrà risultare molto utile sia a preservare il capitale che a sfruttare al meglio le opportunità d’investimento più interessanti che si presenteranno nei mesi a venire”.

“Guardando al 2017 – sostiene inoltre Nick Peters, gestore della gamma Gmat di Fidelity International – la situazione finanziaria americana ha già subito un inasprimento in virtù dell’apprezzamento del dollaro e del ritorno dei Treasury decennali ai livelli di inizio 2016. L’economia a stelle e strisce ha ancora livelli di crescita discreti, seppur lontani da quelli degli anni ‘90, quando la crescita aveva toccato il 4% annuo e i Treasury erano sostenuti da un deficit di bilancio pubblico in calo”.

“Per gli investitori Usa – prosegue Peters – il leit motiv degli ultimi mesi è stata la reflazione, accompagnata dai primi segni di un’inflazione pronta a ripartire e dall’elezione di Donald Trump, diffusamente considerata come fattore a sostegno dell’inflazione viste le promesse inerenti l’aumento della spesa fiscale e le politiche commerciali più protezionistiche. Nelle ultime settimane, però, sono stati registrati notevoli livelli di volatilità sui Treasury, che hanno perso quanto guadagnato nel corso dell’anno”.

Considerate le prospettive, secondo Peters “è dunque opportuno adottare posizioni contrarian, vendendo nelle fasi rialziste e acquistando nei momenti di debolezza“. Nello specifico: “Nei portafogli che gestisco nelle ultime settimane ho gradualmente ampliato la posizione in Treasury, dove vedo maggior valore, considerato l’aumento dei rendimenti. Sarà inoltre fondamentale per tutti gli investitori riuscire a posizionarsi al meglio in ambito azionario. A nostro avviso, un portafoglio ben bilanciato e gestito attivamente in maniera efficiente potrà infatti mitigare la volatilità, in una fase in cui anche le preferenze di stile, value o growth, possono influenzare le performance”.

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