Europa: nessun “taper tantrum” in vista

A cura di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM

Secondo quanto suggeriscono le ultime previsioni della Commissione Europea la crescita dell’Eurozona probabilmente aumenterà solo dell’1,5% il prossimo anno, con significative revisioni al ribasso in Italia (-0,4 punti del PIL ogni anno), Francia e Spagna, rispettivamente con l’1,4% (-0,3 punti) e il 2,3% (-0,2 punti).

L’inflazione, intanto, dovrebbe salire allo 0,3% quest’anno, accelerando verso l’1,4% nel 2017. Nel complesso, le ultime proiezioni economiche sono in linea con la nostra view di un’attività economica debole. Questo trend è stato inoltre confermato dagli ultimi dati. La produzione industriale è calata nel mese di settembre, con dati negativi provenienti da Germania (-1,9%), Francia (-1,1%) e Spagna (-1,2%).

Positiva è stata invece l’attività olandese (+1,7%). Inoltre, il volume del commercio retail per l’Eurozona è sceso dello 0,2% a settembre (1,1% rispetto all’anno scorso) per via della debolezza dei dati relativi ai prodotti non alimentari e al carburante per le auto.

Quanto alla politica monetaria, osserviamo i commenti del vice presidente della Banca Centrale Europea, Vítor Constâncio, secondo cui un’inflazione core debole si ripercuote sulle dinamiche dell’inflazione headline. Un taper tantrum* quindi non è decisamente nell’agenda della Bce.

*durante l’estate 2013 il Taper Tantrum stato un esercizio di correzione della comunicazione sull’abbandono delle misure di stimolo monetario. Da allora, la Fed e altre banche centrali sono state attente a non offrire motivi per una reazione eccessiva.

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