Spread tra Treasury e Bund ai livelli del 1989!

A cura di Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di Deutsche Asset Management
L’anno scorso, gli scettici temevano che l’economia americana potesse avere difficoltà a far fronte anche a un solo rialzo dei tassi. Adesso la paura maggiore nei mercati è che la FED possa rimanere indietro rispetto al trend. Tuttavia, riteniamo che sia ragionevole attendere che diventino più chiare le politiche fiscali del presidente Trump.
Sebbene fosse ampiamente previsto, questo aumento da parte della Fed arriva in un momento critico. La vittoria di Trump ha dato un ulteriore impulso a tendenze di mercato già esistenti: i titoli azionari statunitensi hanno raggiunto livelli record e i rendimenti dei titoli decennali del Tesoro USA dalle elezioni hanno guadagnato più di 60 punti base, adesso sono vicini al 2,5%. Sia le aspettative di inflazione che quelle di crescita sono cresciute ad una velocità spaventosa – spaventosa quanto meno per i possessori di obbligazioni. Non ci aspettiamo tuttavia un sell off obbligazionario. Il periodo felice tra i mercati e Trump potrebbe facilmente concludersi entro la metà del 2017, quando la sua amministrazione inizierà a sentire la fatica delle decisioni politiche quotidiane. Nel frattempo, le aziende e le famiglie stanno già sentendo un po’ di vento contrario con i tassi più elevati.
Come previsto con il rialzo dei tassi e l’enunciazione piuttosto neutra, il rally del dollaro probabilmente si prenderà una pausa. Entro 12 mesi, tuttavia, continuiamo a credere che il dollaro raggiungerà la parità con l’euro.
Lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato tedeschi e quelli americani ha raggiunto livelli visti l’ultima volta nel 1989. Il rialzo dei tassi da parte della Fed di ieri, così come i due ulteriori aumenti che ci aspettiamo per il 2017 probabilmente aumenteranno ulteriormente lo spread. Tuttavia, non dimentichiamo il ruolo che giocano le aspettative. Già, sono generalmente molto positive per gli Stati Uniti e piuttosto negative per la zona euro. In altre parole, gran parte dell’effetto Trump è già riflesso nello spread tra i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi e quelli statunitensi. Il 2017 potrebbe segnare il picco di questo.

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