Economia svizzera in crescita anche nel 2017

A cura di Anja Hochberg, Chief Investment Officer Switzerland, Credit Suisse
Nonostante la forza del franco svizzero, l’economia elvetica dovrebbe proseguire il suo percorso di crescita moderata anche nel 2017. La forte competitività dell’industria svizzera, unitamente alla lenta ma progressiva espansione economica globale, dovrebbero essere fattori di sostegno. La presenza di tassi molto bassi resterà la sfida principale per gli investitori nazionali.
A dispetto del forte apprezzamento del franco svizzero, nel 2015 l’economia svizzera è riuscita a evitare di cadere in recessione e nel 2016 ha perfino messo a segno un’accelerazione. A contribuire al trend favorevole è stata la solida domanda interna, che ha coinvolto anche i consumi privati e il settore immobiliare. In prospettiva futura, prevediamo che la crescita resterà sostenuta dalla domanda interna. Il contributo di quest’ultima dovrebbe essere però più esiguo rispetto agli scorsi anni, poiché si sta raggiungendo un picco sul mercato del lavoro e la domanda legata ai consumi risulta ampiamente già soddisfatta.
La competitività svizzera quale base per il successo Insieme alla domanda interna e ai continui interventi della Banca nazionale svizzera (BNS) per contenere l’apprezzamento del franco svizzero, uno dei fattori chiave per il successo è anche la forte competitività delle imprese svizzere. Occorre infatti sottolineare che nel 1° semestre 2016 l’export svizzero ha raggiunto livelli senza precedenti. La quota maggiore è rappresentata dall’industria farmaceutica, ma hanno riacquistato slancio anche altri settori più sensibili ai prezzi, come macchinari e metalli. Ciononostante, permangono alcuni ostacoli.
Decisioni politiche: la chiave per stabilizzare le aspettative delle aziende L’espansione dell’industria svizzera potrà proseguire senza intoppi soltanto a condizione che la crescita globale, e in particolare quella dell’eurozona, continui a procedere (come noi ci aspettiamo) secondo le attese e che le fluttuazioni valutarie restino comprese entro margini ragionevoli. L’industria svizzera deve altresì salvaguardare l’accesso a manodopera altamente qualificata. A nostro avviso un’attuazione «soft» dell’iniziativa sull’immigrazione di massa dovrebbe far sì che la situazione resti tale. Infine, ci aspettiamo che gli elettori votino in favore delle riforme sulla fiscalità delle imprese richieste dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in base alle quali il regime fiscale societario svizzero resterà tra i più competitivi al mondo.
Prospettive per il franco svizzero Alla luce dei tassi negativi e degli interventi sui mercati valutari della BNS, il franco svizzero potrebbe svalutarsi rispetto a EUR e USD. Il franco svizzero resta comunque più forte rispetto al periodo prima dell’abbandono del cambio fisso EUR/CHF. Il nostro scenario di base prevede un graduale deprezzamento del franco svizzero nel 2017, di pari passo con il progressivo rafforzamento della crescita globale e con la flessione della domanda di attivi considerati sicuri. Eventuali pressioni all’apprezzamento del franco svizzero potrebbero riemergere in caso di comparsa di nuovi fattori di stress nell’eurozona o su scala globale, oppure qualora la BNS e i mercati concludessero che l’economia svizzera è sufficientemente forte da affrontare un rincaro.
La probabilità che la forza del franco svizzero perduri suggerisce che il regime di tassi negativi si protrarrà per tutto il 2017 e forse oltre. Chi investe nel reddito fisso dovrà pertanto cercare alternative che offrono rendimenti più elevati, come i bond bancari e dei mercati emergenti. La generazione di rendimenti aggiuntivi è possibile anche in caso di copertura del rischio valutario. Il mercato azionario svizzero dovrebbe poter continuare a contare sulla forte competitività e sui dividendi elevati.

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