Palladio e platino tra le idee di investimento

A cura di Ubs Wealth Management
Il recupero dell’attività industriale, l’incertezza del quadro politico e il calo dei tassi d’interesse reali dovrebbero  fornire supporto al palladio e al platino nel 2017.
L’oro e l’argento hanno inaspettatamente guidato le classifiche delle performance nel 2016. L’incertezza politica e finanziaria nel corso dell’anno, legata all’economia cinese, all’esito del referendum sulla Brexit e alle elezioni americane, ha mantenuto elevata la domanda di investimenti con caratteristiche assicurative, come l’oro. Ci aspettiamo che i metalli preziosi possano nuovamente registrare ottime performance nel 2017, ma privilegiamo quelli ad uso industriale: palladio e platino.
Il recupero dell’attività industriale sostiene la domanda di palladio e platino. Gli investitori hanno perlopiù evitato i due metalli nel 2016, alla luce dei deboli dati sul settore manifatturiero e la produzione industriale del primo semestre. Nel complesso, tuttavia, le prospettive dell’attività industriale appaiono più promettenti nel 2017, dato che gli indici PMI superano ampiamente quota 50 nella maggior parte delle regioni. Aumenta la domanda di platino e palladio per l’impiego nei catalizzatori auto, che trasformano i gas nocivi in sostanze meno dannose, grazie all’accelerazione delle vendite di veicoli leggeri e pesanti in Cina e in Europa e all’inasprimento delle norme sulle emissioni di gas. Dato che i prezzi al dettaglio del platino sono inferiori a quelli dell’oro, ci aspettiamo anche un nuovo recupero della domanda cinese nel settore della gioielleria.
La contrazione dell’attività estrattiva contribuisce alla ridotta offerta di entrambi i metalli bianchi rispetto alla domanda. In un quadro di bassi livelli dei prezzi, si è avuto un periodo di sottoinvestimenti. Anche le scorte in mano ai produttori sono esigue ed è improbabile che possano colmare il divario tra offerta ridotta e domanda industriale in crescita.
I tassi d’interesse reali dovrebbero rimanere contenuti. L’aumento dei tassi, o del costo opportunità, è uno degli ostacoli principali per i metalli preziosi, che non staccano cedole né dividendi. A prima vista, un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed potrebbe quindi rappresentare un potenziale fattore negativo per l’oro e il platino. A nostro avviso, però, contano di più i tassi d’interesse reali, e ci aspettiamo che l’inflazione americana salga a un ritmo più rapido rispetto ai tassi sui Fed fund. Il livello contenuto dei tassi reali statunitensi dovrebbe sostenere le quotazioni dei metalli preziosi.
Per gli investitori intenzionati a puntare su palladio e platino, crediamo che una modesta esposizione all’oro possa mitigare i rischi associati a questa posizione. Infatti, una crescita mondiale inferiore alle nostre previsioni frenerebbe la domanda industriale, sostenendo l’oro e penalizzando platino e palladio. In vista di una politica monetaria globale ancora espansiva, della continua incertezza del quadro politico e di un recupero della domanda industriale, questo paniere di metalli preziosi si attesta tra le nostre dieci idee d’investimento per il 2017.

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