Il sell-off sui mercati richiede più enfasi sulla diversificazione

A cura di Amundi AM

Market sell-off. Dopo oltre un anno senza significative correzioni, i mercati azionari hanno
evidenziato un marcato ribasso in risposta ad un rialzo repentino dei tassi di interesse
causato dalle preoccupazioni su un possibile aumento dell’inflazione. Una correzione del
mercato, secondo noi, era oramai dovuta ed è coerente con la nostra convinzione che
l’inflazione dovrebbe aumentare, pur rimanendo contenuta.
Fondamentali. I fondamentali macro e micro a livello societario sono invariati come
confermano i dati societari recentemente pubblicati.
Volatilità. Rimbalzata dai livelli minimi. Le coperture macro (volatilità, oro, tassi di cambio
considerati beni rifugio, strategie in opzioni) in questo contesto di mercato sono
fondamentali.
Adottare un approccio attivo. In questo scenario di fondamentali micro e macro solidi,
un approccio attivo e flessibile è la chiave per cogliere le possibili opportunità che questa
correzione di mercato potrebbe ancora portare.

Quali sono le ragioni dietro gli ultimi movimenti nel mercato obbligazionario e, più
recentemente, in quello azionario?

Dopo una lunga fase senza alcuna correzione del mercato, in cui i mercati delle attività
rischiose hanno ignorato qualsiasi valutazione compressa e i posizionamenti degli investitori
erano molto concentrati su azioni e carry trade, i mercati si sono adattati ad aspettative di
inflazione più alta dopo l’annuncio di venerdì sul costo del lavoro americano (con la retribuzione
media oraria cresciuta al 2,9% su base annua dal 2,5% del mese precedente, l’aumento più
alto da giugno 2009).
Questo ha colpito prima i mercati obbligazionari (il tasso di rendimento reale a 10 anni è salito
da 0,48% a 0,72%, mentre le attese di inflazione, come espresso dai tassi di break-even dei
Titoli di Stato protetti dall’inflazione statunitensi o TIPS, sono aumentate da 1,91% a 2,11%) per
sfociare poi nel calo dei titoli azionari la scorsa notte quando le tecnicità dei mercati (algoritmi
di trading sulle azioni) hanno innescato rilevanti stop loss. Questo potrebbe anche spiegare i
movimenti relativamente contenuti negli spread del credito.
Coperture macro come volatilità, oro, tassi di cambio considerati “beni rifugio (yen / dollaro
australiano e dollaro Usa / dollaro Canada) e put spread hanno fornito la protezione attesa.
Come indicato nel nostro outlook, le aspettative di inflazione saranno la chiave per indirizzare
le linee guida di investimento nel 2018. A questo punto, non vediamo il rischio di picchi di
inflazione negli Stati Uniti e confermiamo il nostro scenario base di inflazione in crescita ma
sotto controllo.

Vedete delle modifiche nei fondamentali economici o societari tra i motivi della
correzione?

I fondamentali macro e micro positivi non giustificano i recenti movimenti del mercato.
Mentre è confermato il miglioramento del contesto economico, la stagione delle trimestrali a
livello globale evidenzia dati robusti diffusi e consistenti con la nostra view che il ciclo degli
EPS è fondamentale per sostenere i rendimenti degli investimenti azionari. Quindi, la solidità
dei fondamentali rimane intatta.

Credete che questa volatilità sia un’opportunità di acquisto o durerà per un po’ di
tempo?

Questa volatilità potrebbe durare per un po’, risalendo dai livelli depressi che abbiamo
visto negli ultimi anni. Mentre per il momento restiamo cauti, saremo pronti a sfruttare le
opportunità che potrebbero emergere da questa fase di volatilità (coerentemente con la
transizione alla fase di ciclo finanziario maturo).

Quali strategie possono adottare gli investitori per affrontare questa correzione?

Durante gli ultimi mesi ci siamo concentrati a mitigare l’esposizione al rischio, includendo
macro coperture al rischio moderato presente nei portafogli. Inoltre, siamo progressivamente
passati da un posizionamento direzionale a un approccio maggiormente orientato a scelte di
valore relativo. La transizione a un ciclo finanziario maturo ci permette di avere una preferenza
per i mercati azionari, sostenuti da una crescita solida degli utili per azioni – EPS – (in
particolare Europa e Giappone e selettivamente nei Mercati Emergenti). Sul lato del credito,
crediamo che gli investitori debbano essere estremamente selettivi poiché le valutazioni sono
compresse e preferiamo le scadenze brevi dove c’è ancora valore, con un forte focus su qualità
e liquidità.
Nel segmento delle obbligazioni governative, flessibilità nella duration e nella gestione della
curva saranno fondamentali. Mentre il premio per rischio sulle scadenze più lunghe si sta
ricostituendo in questa fase dovrebbe essere privilegiato il posizionamento a breve termine e
l’esposizione a obbligazioni indicizzate all’inflazione per mitigare il rischio.
Crediamo che gli investitori dovrebbero continuare ad essere molto focalizzati sulla
diversificazione dei rischi e sull’implementazione di strategie per mitigare le perdite. Allo stesso
tempo, un approccio attivo e flessibile in un contesto di fondamentali micro e macro solidi è la
chiave per catturare le opportunità che questa correzione di mercato potrebbe portare.

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