Obbligazioni: Anima torna a sovrappesare l’Italia

a cura di Anima Sgr

Negli ultimi due mesi si sono registrati forti movimenti sul reddito fisso dell’Eurozona sia sui titoli della periferia che su quelli core. Nell’ultima fase a creare nervosismo è stato soprattutto l’esito dubbio delle trattative fra governo ellenico e Troika; nella prima fase, invece, a parere del team gestionale di Anima, a scatenare questa volatilità sarebbe stata l’assenza di un’indicazione chiara (quella che viene chiamata forward guidance) da parte della Bce sul futuro dei tassi a breve dopo il termine del QE a settembre 2016, in concomitanza con un incremento dell’inflazione e di dati di crescita che hanno sorpreso positivamente il mercato. In pratica a creare volatilità sarebbero stati i dubbi da parte degli investitori di un’anticipazione del termine della politica ultra espansiva della Bce.

Cosa attendersi da qui in poi? Riteniamo che l’accordo di massima trovato tra la Grecia ed i creditori internazionali stia contribuendo a tranquillizzare la situazione e, inoltre, ci aspettiamo che la Bce fornisca indicazioni più chiare circa la propria intenzione ad ultimare il piano di acquisti di titoli di stato e sulle modalità di condurre la politica monetaria nei mesi successivi al termine di detto programma; il rafforzamento della forward guidance contribuirà così a ridurre ulteriormente la volatilità, determinando tassi reali più bassi, oltre che la compressione degli spread sui titoli governativi italiani, sui titoli corporate e high yield.

L’altro tema è l’approssimarsi del primo rialzo dei tassi da parte della Fed. Se il rialzo entro l’anno è scontato dai mercati resta ancora molta incertezza sulle modalità dei successivi rialzi e su quale possa essere il ritmo a cui questi rialzi termineranno. Nel momento in cui il mercato proverà a dare una risposta a questi interrogativi, è probabile che si realizzi la massima divergenza nelle attese di politica monetaria tra Banca centrale americana da una parte e Banca centrale europea dall’altra; quest’ultima affiancata dalle banche centrali dei paesi esportatori di materie prime (Australia, Nuova Zelanda, Canada ed alcuni paesi emergenti) anche queste impegnate a fornire il massimo supporto per fronteggiare le conseguenze di una discesa dei prezzi delle materie prime così significativa.

Per quanto riguarda il posizionamento di Anima dopo gli aggiustamenti tattici dettati dal periodo di volatilità nei portafogli il posizionamento è tornato a privilegiare un modesto sovrappeso sui titoli governativi italiani con una preferenza per la parte medio lunga della curva (5-15 anni) e in misura minore per titoli governativi italiani legati all’inflazione. Gli altri paesi della Periferia inseriti in portafoglio sono Portogallo e Irlanda.

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