La banca d’investimento americana Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime per quotazioni dell’alluminio in base all’attesa di un surplus produttivo tra il 2016 e il 2019. Nel dettaglio, Goldman ha rivisto le stime per i contratti a tre mesi, sei mesi e dodici mesi a, rispettivamente, 1.500 dollari per tonnellata (contro i precedenti 1.800) per le prime due scadenze, e a 1.550 dollari (contro i precedenti 1.900) per i contratti con scadenza a 12 mesi.
Nel frattempo, dal punto di vista tecnico l’alluminio ha annullato il rimbalzo avviato nella seduta di ieri lasciando i corsi ancora a ridosso dei minimi di periodo nonché a ridosso della parte bassa del canale ribassista in essere dai massimi di maggio. Il repentino movimento del mercato è in parte dovuto alla decisione della PBoC di svalutare lo yuan, mettendo in allerta i mercati, ed in parte dovuto alla valenza tecnica del rimbalzo.
“Ciononostante – affermano gli analisti di Wings Partners Sim – le attese restano favorevoli alla continuazione del rimbalzo del mercato capace di riportare i corsi verso il transito della media mobile a 21 giorni in area $1.640 favoriti dalle chiare divergenze positive tra gli indicatori di momentum ed il grafico dei prezzi. Sarà poi la violazione di questo livello a favorire rialzi di maggiore entità andando a testare il limite superiore del canale discendente in prima battuta”.
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