A scatenare il panico è il crollo delle Borse asiatiche che quest’oggi hanno chiuso gli scambi con un fragoroso tonfo, alimentando sempre più i timori legati alla frenata dell’economia cinese e agli effetti che la stessa potrà avere sulla congiuntura a livello globale.
In un quadro simile viene del tutto ignorato l’unico dato macro di oggi, per giunta poco rilevante di per sè, rappresentato dall’indice CFNAI relativo all’attività nazionale che nel mese di luglio si è attestato a +0,34 punti, in recupero rispetto alla lettura precedente fermatasi a -0,07 punti.
Poco prima della chiusura di Wall Street è previsto un intervento di Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta. Sul fronte valutario intanto si assiste ad una massiccia vendita di dollari nei confronti dello yen con lo sfondamento al ribasso di quota 120, mentre l’euro galoppa rispetto al biglietto verde oltre l’area di 1,15.
Non si arresta la discesa del petrolio che oscilla ora intorno all’area dei 39 dollari al barile, mentre l’oro cerca di spingersi in avanti in direzione dei 1.162 dollari l’oncia.
Sul fronte societario da segnalare che il gruppo dei servizi di pubblica utilità Southern ha annunciato l’acquisto della rivale AGL Resources a fronte di un esborso di 12 miliardi di dollari.
In base all’offerta, che dovrebbe concludersi nella seconda parte del 2016, gli azionisti AGL riceveranno 66 dollari per azione, il 36,3% in più rispetto alla chiusura del titolo di venerdì scorso a Wall Street.
Da seguire Apple che nella fase di pre-apertura ha sfondato al ribasso la soglia dei 100 dollari, presentandosi poco sopra i 99 dollari con un affondo di oltre sei punti percentuali.
A cura di Trend-Online