Cfa Italy Financial Business Survey, ecco i risultati del sondaggio mensile tra i gestori

Gli investitori professionali italiani certificati CFA® rimangono positivi sulle prospettive dell’economia domestica, sebbene sia in aumento la percentuale di coloro che si attendono una sostanziale stabilizzazione sui livelli attuali. Il “Sentiment Index” registra un valore pari a 28,8, in riduzione rispetto ai mesi scorsi. Nel dettaglio delle principali asset class, i rendimenti obbligazionari sono previsti sostanzialmente stabili in Europa ed in ascesa negli Usa. Le aspettative sui mercati azionari europei permangono positive, anche se si riduce il livello di ottimismo degli operatori, mentre il dollaro USA dovrebbe apprezzarsi contro Euro dagli attuali livelli.

E’ quanto emerge dal sondaggio mensile, svolto da CFA Society Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. In particolare, il CFA Italy Radiocor Financial Business Survey ha misurato il parere di 73 professionisti con certificazione CFA® e membri dell’Associazione, un campione rappresentativo del punto di vista degli investitori professionali italiani (i circa 400 soci di CFA Italy svolgono principalmente i ruoli di gestore di portafoglio, analista finanziario, trader, broker, consulente e top manager di società del settore finanziario). Il sondaggio, svolto tra il 20 ed il 31 agosto 2015, rileva un dato di “Sentiment Index” pari a 28,8, dal precedente 47,4 del mese scorso.

Il valore del CFA Italy Sentiment Index si attesta su valori nettamente più bassi rispetto al mese precedente – ha affermato Giancarlo SandrinHead of Asset Management Clients di iShares Italy – i dati macro economici, in particolare cinesi hanno di fatto portato una forte preoccupazione sull’andamento della crescita globale e un incremento nella volatilità sui mercati a fine agosto”.

“A livello di mercato la volatilità – fa poi notare Sandrin – si è tradotta in scambi record. Basti pensare che, lunedì 24, il mercato dei futures ha registrato scambi pari a circa 5 volte gli scambi medi giornalieri delle settimane precedenti. Questo aumento di volumi ha influenzato anche gli ETF che, nella stessa giornata, hanno registrato volumi enormi su Xetra e London StockExchange pari a circa $4,6 miliardi di Euro, tre volte la media giornaliera della settimana precedente. Nella fase più acuta dello storno accanto agli elevati scambi registrati dagli ETF, si sono associati flussi netti (riscatti piuttosto che creazioni nel patrimonio degli ETF) decisamente bassi. Questo ci fa pensare che, accanto ad investitori decisi a ridurre i rischi in portafoglio, ci siano stati altrettanti investitori decisi a comprare beneficiando del forte storno. In parte questo fenomeno si riflette anche sui dati del sondaggio CFA Italy. Le aspettative macro per Italia ed Europa sono infatti sostanzialmente stabili, solo su US si vede un calo più sensibile della fiducia”.

“Dobbiamo sottolineare in particolare- progeue Sandrin – che i flussi provenienti dagli investitori istituzionali non hanno toccato solamente la parte azionaria, ma in maniera consistente anche la parte obbligazionaria dei mercati emergenti sia in dollari che in valuta locale. I mercati emergenti e le loro valute hanno rappresentato infatti uno dei motivi della volatilità registrata in questo fine agosto”.

A livello di flussi netti registrati sulla parte ETF, gli investitori Europei nella prima fase di sell-off hanno ridotto le loro posizioni sulla parte azionaria, sia sui mercati sviluppati sia sui mercati emergenti. Dal punto di vista obbligazionario le vendite hanno interessato prevalentemente la parte Emerging Market, lasciando invece relativamente ferma la parte corporate ed incrementando, invece, le esposizioni ai treasury americani. “Anche su questo punto riscontriamo un’attinenza con i risultati del sondaggio, gli intervistati hanno rivisto le loro previsioni al rialzo nei tassi riportandole su livelli di stabilità nei prossimi mesi”.

Nella fase di ripresa dei mercati si è assistito a importanti flussi sulla componente azionaria dei mercati sviluppati, in particolare sulla parte europea. Al contempo c’è stato un nuovo interesse sulla parte azionaria americana, in controtendenza rispetto ai mesi scorsi, durante i quali i mercati USA sono risultati più penalizzati rispetto alla parte del vecchio continente in termini di flussi in entrata. Pochi gli acquisti sull’azionario mercati emergenti. Il sondaggio tra i professioni CFA Italiani evidenzia invece un calo delle aspettative sugli indici azionari in generale, ma rispecchia il trend che abbiamo visto nel passato, quindi una netta preferenza per il mercato azionario Europeo rispetto a quello Americano.

Anche a livello di commodity è stata registrata una fortissima volatilità con un movimento record a fine agosto, nel quale è stato segnato il più grosso rialzo giornaliero da marzo 2009, con i futures sul WTI che hanno segnato oltre il 10% di rialzo (portandosi sopra la soglia psicologica dei 40 $ / barile), grazie anche ai buoni dati macro pubblicati negli Stati Uniti. Anche in questo caso la survey evidenzia in maniera netta un miglioramento nelle aspettative sui prezzi del petrolio.

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