Tassi Usa: invariati come da previsione

Come da pronostico, alla fine Fed ha lasciato i tassi di interesse invariati al minimo storico tra lo zero e lo 0,25%,  livello invariato ormai dal lontano dicembre 2008. Non solo. Il Fomc ha spiegato che “quando il Comitato deciderà di iniziare a ritirare la politica accomodante, assumerà un approccio bilanciato”. In altri termini, quando la Yellen deciderà di alzare i tassi, lo farà molto gradualmente. Ancora una volta, come da copione ormai collaudato.
Composta, di conseguenza visto che il dato è stato in linea con la maggioranza dei consensus, la reazione di Wall Street con l’indice S&P 500 in rialzo frazionale (+0,3%) dopo la decisione della Banca Centrale Usa.
In una nota la Fed ha poi spiegato i motivi per cui è rimasta ferma: l’attività economica a stelle e strisce si espande a ritmo moderato e anche se si registra un solido rafforzamento del mercato del lavoro con una flessione della disoccupazione, non è ancora giunto il momento di tornare ad alzare il costo del denaro. A frenare l’economia inoltre “potrebbero essere gli eventi finanziari globali” a partire dai rischi provenienti dai Paesi emergenti.
La decisione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, non è stata comunque unanime ma è passata con nove voti su dieci: contrario Jeffrey Lacker, che avrebbe preferito un rialzo dei tassi di un quarto di punto.

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