Manital, leader italiano nel facility management, ha chiuso il 2014 con un utile netto di 2 milioni di euro, un risultato cinque volte superiore a quello ottenuto nel corso dell’esercizio precedente. Più in dettaglio, il gruppo fondato a Ivrea 22 anni fa, ha registrato un fatturato di 269 milioni (in aumento rispetto ai 227 milioni registrati nel 2013), un margine operativo lordo di 11,9 milioni (da 11,3 milioni) e un utile operativo di 8,2 milioni, sostanzialmente stabile rispetto all’esercizio precedente. Una crescita finora esplosiva se si considera che, solo cinque anni fa, il gruppo chiudeva l’esercizio con un giro d’affari di 114 milioni di euro, un ebitda di 3,9 milioni e un utile netto di 373mila euro. Manital infine ha chiuso l’esercizio con una posizione finanziaria netta positiva per 11,9 milioni di euro.
“Sono molto soddisfatto dei traguardi raggiunti e, anche grazie alla forte visibilità data dalle commesse in corso e dal portafoglio ordini, sono fiducioso che questo percorso di crescita possa proseguire anche nel prossimo futuro” commenta Graziano Cimadom, fondatore del gruppo, per poi proseguire: “Nel corso di questi ultimi mesi, la società oltre a proseguire nel rafforzamento delle aree di business tradizionale, manutenzione e servizi generali, sta valutando il possibile ingresso in settori attigui, come quello dell’energia”. A tutti gli effetti Manital, come spiega l’imprenditore, si sta quindi preparando ad affrontare un mercato in profonda evoluzione dove il facility management è sempre più uno strumento che, nell’erogazione e gestione di servizi per conto terzi, integra i principi di gestione economica con l’architettura, le scienze comportamentali e ingegneristiche. Un mercato che il gruppo conosce bene considerando che proprio Manital nel 1993 è stata tra i pionieri del facility management in Italia, concorrendo perfino a dare un nome alla tipologia di contratti per servizi integrati per conto terzi.