Asset allocation Europa e Usa: i settori difensivi tornano a dominare

a cura di Francesco Maggioni

Il mese di settembre ha riservato non poche sorprese agli operatori, come se il mese di agosto invece ne fosse stato privo. Sorprendentemente le asset allocation adattive di Europa e Stati Uniti non ne escono comunque stravolte, in quanto nei mesi sopra menzionati sebbene vi siano stati dei movimenti violenti, sono stati in parte recuperati all’interno del mese e quindi il risultato è meno drammatico di quello che si potrebbe pensare.

Questo è il vantaggio di avere una operatività che riparametra le allocazioni mensilmente invece che soffermarsi sui singoli movimenti, anche di qualche ora. Si ha cosi il tempo e la freddezza di vedere la situazione per quella che e’ invece di soffermarsi a riflettere sul da farsi, magari proprio nel momento con la volatilita’ ai massimi.
Per quanto riguarda l’allocazione europea si nota come il comparto obbligazionario mostri una forza notevole, andando in controtendenza rispetto ai movimenti ribassisti dell’azionario. Questo è solitamente la regola, ma in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo, non è cosi scontato. L’allocazione quindi nel comparto obbligazionario europeo è salito al 35%. Altra dimostrazione di forza riguarda il settore dei consumi di base con una allocazione aumentata al 25% dal precedente 20%. In questo caso si potrebbe pensare che nel recente momento di crisi gli operatori piu che di rendimento (nel qual caso i target tipici sono le utilities e telco) sono andati alla ricerca di vera e propria protezione del capitale.
I movimenti ribassisti estivi hanno portato alla eliminazione della seppur minima allocazione nel settore industriale.

In totale nel mese di ottobre, l’allocazione europea è al momento 100% investita in settori difensivi, insieme a un 10% in oro, bene rifugio molto comprato specialmente nel mese di agosto e che in settembre è rimasto invariato, segno che chi ha comprato, non ha venduto.

Leggermente diversa l’allocazione americana. Qui infatti complice la discussione su un ipotetico rialzo dei tassi, il comparto obbligazionario non ha dimostrato la stessa forza di quello europeo, con il risultato che l’allocazione rimane invariata.

Le variazioni riguardano un incremento nei consumi di base a discapito del settore piu forte in assoluto, ovvero l’healthcare.
Quest’ultimo infatti ha avuto dei movimenti molto ampi, insieme al tecnologico che però hanno visto un ridimensionamento all’interno del mese: ridimensionamento piu marcato nel settore tecnologico rispetto a quello healthcare.
Rimane, nonostante le turbolenze sopra citate, una allocazione minima nei consumi voluttuari, ovvero 5%, segno che gli operatori non sono ancora convinti che vi sia una completa contrazione dei consumi.
Nella asset allocation americana si arriva ad un 75% in settori difensivi e oro, ma ancora un 25% è in settori ciclici (infotech e consumi discrezionali) segno che gli operatori confidano ancora sulla resilienza dell’economia. Almeno in parte.

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