ETP, il settore si prepara ad un anno di raccolta record

Gli ETP hanno raccolto 28 miliardi di dollari a livello globale, portando i flussi cumulati da inizio anno a quota 230 miliardi di dollari. Con questo ritmo, il settore è ben posizionato per archiviare un anno record. Lo dice l’ultima analisi sul mercato degli Etp a cura di Blackrock iShares.

A settembre i flussi sono stati trainati a livello globale dall’azionario statunitense, con flussi cinque volte superiori rispetto ad agosto, dall’azionario giapponese, unitamente ai governativi statunitensi.  Le esposizioni allargate al mercato azionario europeo continuano ad attrarre flussi, anche se con una decelerazione rispetto ai mesi precedenti.

In Europa, gli ETP hanno rallentato il loro slancio con una raccolta mensile di 2 miliardi di dollari, livello minimo mensile da inizio anno. La maggior parte della raccolta si è concentrata in esposizioni allargate all’azionario Europa, con flussi di 1,7 miliardi di dollari, in riduzione rispetto ai 4,6 miliardi di dollari di agosto. Tuttavia, questo trend non ha tuttavia impattato il quadro generale per l’anno, dato che i flussi da inizio sono pari a 60 miliardi di dollari, la migliore raccolta per i primi nove mesi dal 2008.

Ursula Marchioni, Chief Strategist EMEA di iShares, ha commentato: “Confrontando i flussi degli ETP registrati dall’industria globale ed europea, nel mese di settembre osserviamo che a livello globale prosegue un andamento robusto, mentre gli investitori europei sono rimasti sulle linee laterali. A nostro avviso, il motivo principale per tale divergenza di flussi deriva dalla decisione della Fed di ritardare il rialzo dei tassi di interesse presa durante la riunione di settembre del FOMC. Questa decisione ha spinto gli investitori statunitensi ad orientarsi verso il mercato azionario domestico, movimento che non è avvenuto in Europa, dato che la BCE continua a trovarsi in una fase molto diversa.  Lo scorso mese i deflussi dai titoli azionari emergenti sembrano essere diminuiti. Abbiamo anche rilevato un crescente interesse per le strategie minimum volatility focalizzate sui mercati emergenti, che potrebbe rappresentare un primo segnale di un rinnovato desiderio da parte degli investitori di prendere nuovamente un’esposizione al tema, con una certa protezione al ribasso. I deflussi dall’asset class registrati nel terzo trimestre dell’anno rimangono significativi e, nonostante sia troppo prematuro pensare che i mercati emergenti abbiamo raggiunto i minimi, riteniamo sia un’area da osservare. La situazione registrata venerdì 2 ottobre, a seguito della diffusione di dati inferiori alle attese sui nuovi posti di lavoro, attesta uno slittamento delle aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Fed, con potenziali benefici tattici per i mercati emergenti”.

 

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