Scatta l’Ipo di Ferrari a Wall Street. Il primo giorno di quotazione sarà mercoledì 21 ottobre. La forchetta di prezzo è stata fissata tra i 48 e i 52 dollari per azione, che equivale a una valutazione del 100% dell’equity di 9,07-9,82 mld di dollari (8-8,7 mld euro), superiore alla stima degli analisti di Equita Sim di circa 8 mld euro.
“Al punto intermedio del range della forchetta – affermano gli analisti di Equita Sim – i multipli impliciti sarebbero: sull’Ev/Ebitda 13 volte il 2016 e 12 volte il 2017, sull’Ev/Ebit 19 e 17 volte e sul P/E 29 e 27 volte, a premio rispetto alla media delle società del lusso (rispettivamente, 11/10, 14/12 e 21/19 volte), ma a sconto sul best-in-class Hermes (17,5/16, 19,5/17,5 e 31/28 volte)”.
Ferrari ha fornito anticipazioni sul terzo trimestre, che si chiuderà in forte crescita (trainato da maggiori volumi ed effetto cambi), superiori alle attese di Equita Sim: ricavi +9/10% a/a a 720-730 mln (da inizio anno +5% a 2,11 mld); Ebitda rettificato +19/22% a 210-215 mln; Ebit +57/62% a 140-145 mln (da inizio anno +31/32% a 358-363 mln).
Quanto a Fca, tenuto conto di un incasso di 0,8-0,87 mld di euro e considerando che deconsoliderà circa 1,7 mld di debito netto attribuito a Ferrari, Equita stima che il debito netto pro-forma a fine anno scenderà a circa 4,9-5,5 mld (rispetto alla guidance inclusiva di Ferrari di 7,5-8 mld).
I multipli impliciti 2016-2017 di Fca ex-Ferrari, ipotizzando il 100% dell`equity di Ferrari a 8,7 mld euro, sono a detta di Equita: Ev/Ebitda 2,7/2,3 volte, Ev/Ebit 5,7/4,7 volte e PE di circa 6,6/5 volte (secondo gli IFRS). Confermata poi la visione positiva, ritenendo che le stime di Ferrari debbano essere riviste al rialzo (in attesa di maggior disclosure).