Oddo Meriten: crescita mondiale moderata, ok le azioni europee e giapponesi

A cura di Nicolas Chaput, Global CEO e co-CIO, e di Laurent Denize, Global co-Cio di Oddo Meriten Asset Management
Riemergono dubbi sulla solidità della crescita mondiale, che provocano una forte scossa sui mercati. La Cina preoccupa ed i mercati si interrogano da un lato sulla capacità delle autorità cinesi di raggiungere l’obiettivo di crescita del 7% per il 2015 e, dall’altro lato, sugli impatti per le economie dei paesi emergenti. I prezzi del petrolio e delle materie prime integrano già questi timori. Di contro, l’economia americana resta dinamica, con un tasso di crescita nel 2° trimestre del 3,7%, nettamente superiore alle attese e, per il momento, la situazione economica in Europa continua a migliorare. Peraltro, le politiche monetarie restano espansive, anche se sono previsti rialzi dei tassi negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Lo scenario centrale della nostra strategia d’investimento fa perno quindi su una crescita mondiale moderata in un contesto di desincronizzazione dei cicli economici. Privilegiamo le azioni dei paesi avanzati (Europa e Giappone), le obbligazioni «high yield», oltre che il debito sovrano periferico e le obbligazioni corporate a breve scadenza.
Cina. La Cina desidera crescere sulla catena di valore aggiunto e dinamizzare i consumi interni. Questa trasformazione pesa sulla crescita. Eppure sembrano emergere alcuni segnali di miglioramento (aumento dei prezzi degli immobili nuovi, lieve ripresa dell’attività). La svalutazione dello Yuan deve essere vista come una correzione tecnica più che come l’annuncio di una nuova guerra dei cambi, e giunge dopo un apprezzamento di quasi il 15% su un anno e alla fine si limita a circa il 3%. Le autorità cinesi restano proattive. Il tasso d’intervento diminuisce per la quinta volta da novembre 2014 (4,6%). L’inflazione cinese resta debole e lascia quindi la porta aperta a nuovi interventi. L’indice delle riserve obbligatorie applicabile alle grandi banche (18%) è stato anch’esso ridotto per sostenere il credito. Ricordiamo infine che il deficit di bilancio resta contenuto (2,3%) offrendo quindi margini di manovra per un piano di rilancio, se sarà necessario.
Stati Uniti. La situazione domestica americana è solida. La Fed dovrebbe aumentare rapidamente i tassi, ma è trattenuta dallo scenario internazionale. Un rialzo dei Fed Funds dello 0,25% sarà un segnale positivo per gli investitori, la prova che la Fed è rassicurata sulla stabilizzazione dell’economia mondiale.
Europa. L’eurozona ha ritrovato una dinamica di crescita. La ripartenza del credito bancario si somma agli effetti benefici del ribasso del petrolio e dell’euro. La BCE resta molto presente e non esiterà, in caso di necessità, ad intervenire anche oltre i suoi impegni nell’ambito del programma di « Quantitative Easing ». La Banca tiene anche sotto stretta sorveglianza le aspettative d’inflazione, che sono diminuite nelle ultime settimane.
Giappone. L’economia giapponese mostra segnali incoraggianti. L’inflazione è sostenuta da un mercato del lavoro dinamico e da una ripresa dei salari. L’attività del credito continua a crescere. Malgrado tutto, la situazione richiede ancora una politica aggressiva della BoJ e la prosecuzione dell’Abenomics.
Mercati emergenti. I paesi emergenti subiscono un rallentamento della produzione industriale cinese. I paesi produttori di materie
prime sono chiaramente in prima linea. Il commercio mondiale mostra alcuni segnali di ripresa. Se dovessero confermarsi, i tassi di crescita delle economie emergenti potrebbero finalmente riprendersi.
Azioni. La correzione ha permesso ai mercati azionari americani ed europei di avvicinarsi alle medie in termini di multipli (PER). Su questa base, il mercato europeo resta più interessante. Il ciclo di miglioramento dei margini delle imprese è solamente nella sua fase iniziale e dovrebbe perdurare. Oltre il 60% delle imprese europee ha superato le previsioni di utile nel 2° trimestre. Riteniamo che i mercati non abbiano ancora integrato il potenziale di crescita dei risultati in Europa, soprattutto per il settore bancario i cui multipli si sono fortemente allontanati dalle medie.
Giappone. Le azioni giapponesi sono interessanti in termini di multipli, con una solida dinamica di crescita degli utili.
Obbligazioni. Il calo dei tassi delle obbligazioni tedesche a 10 anni e l’allargamento degli spread dell’Italia e della Spagna rispetto alla Germania sono rimasti contenuti, anche nella fase di maggiore correzione delle azioni, il 24 agosto. La valutazione interessante delle obbligazioni indicizzate all’inflazione permette oggi di prendere posizione su una ripresa dei prezzi del petrolio o delle materie prime.
Anche i mercati del credito hanno risentito della correzione dei mercati azionari.
I titoli « Investment Grade » ritornano ora a livelli leggermente superiori alla media. L’allargamento più pronunciato del credito «high beta» (debito subordinato, ibridi e corporate «high yield») offre un punto d’ingresso interessante in uno scenario in cui i tassi d’insolvenza attesi si limitano a circa il 2%.
Il debito dei paesi emergenti è il segmento del mercato obbligazionario che ha sofferto di più. I livelli attuali sulle emissioni in valute forti riflettono et remunerano correttamente i rischi a condizione che si interrompano i deflussi di capitali e che le valute si stabilizzino.

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