Voluntary disclosure: è boom di rientri

Nell’ambito della voluntary disclosure, la procedura di emersione degli asset detenuti all’estero, si sta registrando un vero e proprio boom di rientro dei capitali con importi consistenti, nella maggior parte dei casi provenienti dalla Svizzera e prevalentemente composti da azioni e da fondi.

A fornire uno spaccato dettagliato dell’operazione è Generale Servizi Amministrativi (GSA), joint venture tra il Gruppo MutuiOnline, società quotata a Piazza Affari con oltre 1.000 dipendenti e una capitalizzazione di borsa di poco inferiore ai 400 milioni di euro, e Generale Fiduciaria S.p.A., fiduciaria professionale e indipendente dal sistema bancario.

Secondo i dati elaborati da GSA su circa 3 miliardi di asset lavorati, poco meno del 10% di quanto rientrato a fine settembre 2015, il 53,7% ha riguardato patrimoni inferiori al milione di euro, il 21,1% tra 1 e 2 milioni di euro, il 15,9% tra 2 e 5 milioni di euro, il 5,5% tra 5 e 10 milioni di euro e il 3,8% oltre 10 milioni di euro.

 Invece, a livello di localizzazione, l’85% degli asset proviene dalla Svizzera, il 7,3% dal Lussemburgo, il 2,3% dal Liechtenstein, il 2% da Monaco e l’1% da Guernsey; il rimanente è frammentato tra altri paradisi fiscali, tra i quali le isole Bahamas.

 A livello di asset finanziari i rimpatri curati da GSA hanno riguardato per il 60% azioni e fondi armonizzati, per il 24,4% obbligazioni e per il 16% fondi non armonizzati e altri investimenti.

 “L’iter normativo della voluntary disclosure ha avuto fasi travagliate, ma adesso la situazione e le tempistiche risultano chiare come dimostra anche il numero di domande che sta subendo una crescita costante e importante” – afferma Alessandro Fracassi, Amministratore Delegato del Gruppo MutuiOnline -. “In questo ambito effettuare i conteggi analitici senza il supporto di adeguati strumenti tecnologici risulta complesso e dispendioso anche per i migliori professionisti. L’uso di soluzioni “industrializzate” e affidabili, invece, come quelle implementate da GSA può garantire un risparmio al contribuente in termini di oneri fiscali in molti casi tra il 3 e il 5%, in particolare per patrimoni sopra i 500.000 Euro dove il risparmio è ampiamente superiore ai costi delle elaborazioni”. 

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