Schroders: “L’azionario Europa continua sulla via della ripresa, male gli Emergenti”

di Keith Wade, Chief Economist & Strategist, Schroders sull’azionario globale

In generale, la nostra asset allocation continua a favorire l’azionario, con un orientamento verso i Mercati Sviluppati. Ciò riflette, in gran parte, l’attrattività del premio per il rischio di questa classe di attivi; tuttavia, date le incertezze che l’economia globale dovrà affrontare, manteniamo anche una posizione neutrale di duration nei nostri portafogli. Una delle ragioni per cui siamo rimasti sottopesati sull’azionario dei Mercati Emergenti, nonostante il valore offerto da tali regioni, è l’aumento del rischio di una “atterraggio brusco” della Cina.

Sull’azionario statunitense abbiamo una visione neutrale. Crediamo che il mercato rimarrà intrappolato in un range ristretto di oscillazione in quanto – nonostante la politica monetaria rimarrà con molta probabilità orientata verso la crescita e pertanto di supporto – l’incremento degli utili potrebbe dover affrontare delle difficoltà per via delle pressioni derivanti dal dollaro.

Per quanto concerne l’azionario del Regno Unito, abbiamo rivisto la nostra view a neutrale, mentre lo scorso trimestre eravamo positivi. L’indice FTSE 100 ha un’esposizione considerevole verso le imprese collegate alle materie prime, che a nostro avviso continueranno a soffrire a causa pressioni sugli utili. Tale debolezza controbilancerà la forza del settore domestico.

Sull’azionario europeo rimaniamo invece positivi, in quanto stiamo cominciando a vedere condizioni del credito migliori, via via che la crescita si sta riprendendo. Gli indicatori anticipatori stanno leggermente recuperando e il buon momento degli utili continua a permanere.

Inoltre, abbiamo rivisto a positiva la nostra view sull’azionario giapponese. Il Paese ci piace molto dal punto di vista micro economico, fondamentalmente grazie alle riforme strutturali. Il Nikkei 400, un nuovo indice che comprende le imprese che rispettano i requisiti degli standard d’investimento globale, è un motivo importante, alla base dell’incremento delle attività di buyback e di un miglioramento dei RoE (return on equity). Anche gli utili sono saldamente nella “fase boom”, associata alla ottima prestazione del mercato azionario.

Per quanto riguardo l’azionario dell’area Pacifico ex-Giappone rimaniamo neutrali. Le valutazioni continuano a diventare più attraenti, tuttavia manteniamo una posizione cauta per via della dipendenza che tale regione ha dalla Cina.

Infine, abbiamo rivisto al ribasso, a “negativa”, la nostra view sui Mercati Emergenti, poiché la perdurante debolezza di queste economie e la caduta dei prezzi delle materie prime faranno da freno agli utili. Sebbene il sentiment negativo sia ora a livelli estremi, crediamo che sia ancora troppo presto per posizionarsi per un “rimbalzo”, in quanto saranno necessarie ulteriori ristrutturazioni per ristabilire la profittabilità.

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