Cfa Italy Financial Business Survey, ecco i risultati del sondaggio mensile tra i gestori

Gli investitori professionali italiani certificati CFA® sono più positivi in merito alle prospettive dell’economia domestica: il “Sentiment Index” relativo al mese di novembre registra un valore pari a 43,9, in aumento rispetto al mese precedente e prossimo ai livelli registrati nella prima parte dell’anno. Nel dettaglio delle principali asset class, i tassi di interesse a lungo termine sono previsti in ascesa negli Stati Uniti mentre vi sono aspettative per un ulteriore espansione monetaria in Europa. Le attese sui mercati azionari permangono positive, soprattutto in Italia ed Europa, mentre il dollaro USA dovrebbe apprezzarsi contro Euro dagli attuali livelli.

Le banche centrali, ben consapevoli del ruolo dominante ancora esercitato nella formazione delle aspettative di mercato, restano fortemente determinate ad evitare crisi di fiducia ha affermato Marialuisa Parodi, CEFA Chief Investment Officer – Soave Asset Management di Lugano –  Un esempio recente è quello fornito dai timori di rallentamento cinese, che durante l’estate hanno spazzato via l’ottimismo sui progressi macro di USA ed Eurolandia: la FED e BCE, seppur in modi e tempi diversi, si sono affrettate a rispondere rassicurando sulla titolarità di un ruolo stabilizzatore. Ovviamente, la Cina ha fatto capire di essere decisa ad adottare le necessarie manovre di politica economica per evitare un hard lending, ciò che permette a BCE e FED di tornare a concentrarsi sulla situazione domestica con relativa divergenza di policy (e, dunque, di formazione di aspettative) ai due lati dell’Atlantico”.

Per avviare un concreto disimpegno delle banche centrali, tuttavia – sottolinea il Parodi – è indispensabile che la componente investimenti risponda all’appello della ripresa globale, specialmente in Europa: da lì occorre passare per chiudere gli output gap e scongiurare l’aumento della componente strutturale della disoccupazione. Anche sul fronte inflazione, del resto, un mercato del lavoro più tonico non è ancora in grado di compensare l’effetto della debolezza dei prezzi dell’energia e delle materie prime: il prezzo del petrolio, in particolare, risente pesantemente di equilibri geopolitici assai fluidi ed introduce una volatilità sgradita nel processo di formazione delle aspettative, variabile sensibilissima per molti altri equilibri di mercato”.

Significative inversioni di tendenza di queste variabili sono quindi propedeutiche al ritiro sostanziale dello stimolo monetario e al rialzo significativo dei tassi.

“Pur con una maggiore frequenza di rialzi nella volatilità, tipica dei punti di svolta – continua Parodi – ci aspettiamo dunque che il processo di normalizzazione resti graduale e i prezzi delle asset di rischio ancora complessivamente sostenuti dallo stimolo monetario. Ma, come del resto evidenziato dal sondaggio, i progressi continueranno. Ci aspettiamo anche che l’incorporazione di migliori prospettive macroeconomiche avverrà principalmente attraverso i tassi a lunga. Il conseguente irripidimento delle curve, prima negli USA e successivamente in Eurolandia, premiando il settore bancario, contribuirà a velocizzare l’aggiustamento del meccanismo di trasmissione dello stimolo monetario e ad agire finalmente da stimolo per l’agognata ripresa degli investimenti, senza la quale, ripetiamo, non sarà possibile dichiarare l’uscita definitiva dalla crisi”.

“Fatti salvi gli eventuali settori target di acquisto della BCE (che si trova, come dichiarato da Draghi, in “work and assess mode”, preludio di possibili ulteriori stimoli a dicembre), siamo estremamente cauti sul credito: il lunghissimo ciclo virtuoso appare ormai decisamente stanco e reso vieppiù vulnerabile dall’ irripidimento delle curve dei rendimenti e dalla volatilità in aumento”.

Ancora, Parodi si attende il perdurare dell’euro debole, di cui la BCE – più o meno manifestatamente – ha bisogno come alleato per accompagnare la ripresa, attraverso il rafforzamento della domanda estera.

Infine, interessanti a detta del Cio, le opportunità fornite dai mercati azionari dei paesi emergenti, seppur in modo selettivo e all’unisono con le rassicurazioni di politica economica da parte della Cina.

Cfa sentiment index articolo

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