Borse in rosso, petrolio nuovi minimi delle ultime 10 settimane

C’era grande attesa in giornata sulle parole del governatore della Fed, Janet Yellen, a una conferenza a Washington. Il numero uno del principale istituto centrale mondiale ha sottolineato il ruolo della politica monetaria per risolvere la crisi finanziaria e l’importanza delle strategie monetarie non convenzionali adottate per rilanciare l’espansione delle attività economiche. La Yellen non ha, invece, voluto rilevare alcun indizio in merito alle prossime azioni della FED.

Il grande dilemma per i membri del Board (rialzare i tassi a dicembre o rinviare al primo trimestre 2016) continua a pendere in favore di un incremento dei tassi già il prossimo mese. La scelta di normalizzare il sistema a dicembre darebbe più spazio ai banchieri centrali statunitensi per procedere a un processo di rialzi dei tassi molto graduale nel triennio 2016-2018. Unico dubbio rimane l’andamento dell’inflazione. Se la FED è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissati nel mondo del lavoro (tasso di disoccupazione al 5% e crescita mensile di nuovi posti di lavoro ben superiore alle 200 mila unità), i target sull’inflazione sono ancora ben lontani.

Continuiamo a pensare che solo una ripresa delle pressioni inflazionistiche convincerà i governatori centrali a rialzare i tassi. Attenzione, quindi, alla prossima pubblicazione delle cifre sull’andamento dei prezzi al consumo, martedì 17 novembre.

Petrolio sempre più giù, nuovi minimi delle ultime 10 settimane Come abbiamo detto in precedenza una delle variabili che la FED osserverà con particolare attenzione sarà l’andamento dei prezzi al consumo. L’indice generale dei prezzi al consumo è, da parecchio tempo, su livelli bassi a causa delle pressioni ribassiste dei corsi degli energetici. Nel mese di novembre i prezzi del greggio hanno evidenziato una ulteriore flessione del 10%, toccando nuovi minimi delle ultime 10 settimane. La sessione odierna ha dato continuità al trend ribassista soprattutto dopo la pubblicazione del report mensile dell’OPEC (eccedenza di scorte di greggio ai massimi degli ultimi 10 anni) e delle scorte statunitensi di greggio in forte aumento, cifre che confermano la situazione di “oversupply” (eccesso di offerta) sul mercato. Riteniamo che, nel breve periodo, i prezzi del greggio rimarranno su livelli bassi vista la scelta dei paesi OPEC di non intervenire con un taglio nella produzione. Il meeting dei membri del cartello è fissato a inizio di dicembre a Vienna e le nostre attese sono per un nulla di fatto. Nonostante la possibile diminuzione dell’offerta di greggio dei paesi non-OPEC e l’eventuale aumento della domanda in vista della stagione invernale riteniamo che i prezzi del greggio non torneranno al di sopra dei 60 dollari al barile ma si manterranno nel range 40-55 dollari al barile.

Piazza Affari in calo, brillano solamente Yoox, Tod’s e BPER Sessione in forte calo per il mercato azionario milanese appesantito dalle perdite dei bancari e di Exor dopo il collocamento di 12 mln di azioni. Solo due titoli del FTSEMIB riescono a distinguersi con performance brillanti. Yoox Net-A-Porter Group evidenzia il rialzo maggiore grazie agli ottimi conti e alla decisione di rivedere al rialzo le stime sulle sinergie della fusione. Rimaniamo positivi sul gruppo. Ottima performance di Tod’s che riesce a risollevarsi e recuperare un po’ del terreno perso nel mese di agosto. Anche il gruppo della famiglia Della Valle beneficia dei conti brillanti soprattutto grazie all’aumento delle vendite in Europa. Crediamo che Tod’s nel medio/breve periodo dovrà affrontare ulteriori cali nei suoi mercati strategici (Cina, Hong Kong, Macao) e il surplus delle maggiori vendite in Europa potrebbe non essere sufficiente a permettere al gruppo di evidenziare performance positive a Piazza Affari.

a cura di Filippo Diodovich, strategist di IG

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