Riportare la fiducia nell’industria del risparmio

Il settore finanziario è, a livello globale, tra i comparti di cui ormai ci si fida meno. E l’Italia, in particolare, è tra i Paesi in cui la fiducia nel sistema bancario è più bassa. E’ quanto emerge da una ricerca del Cfa Institute ed Edelman. Partendo da questa preoccupante tendenza, Cfa Society Italy ha organizzato una conferenza e una tavola rotonda a Palazzo Mezzanotte, nella sede di Borsa Italiana il cui tema centrale è come riportare la fiducia nell’industria del risparmio.

 “Il motivo principale di scelta degli investimento tra i risparmiatori italini è la fiducia nell’intermediario che li propone – avverte Emilio Franco, ospite dell’evento e vice direttore generale di Ubi Pramerica –  e la scarsa fiducia alimenta un’elevata avversione al rischio riducendo l’ivestimento potenziale alla ricerca di protezione e garanzie con la conseguenza che le asset allocation sono estremamente difensive ed eccessivamente dominate dalla liquidità, quindi inefficenti”. Non solo. “Di tutto ciò c’è una scarsa consapevolezza – prosegue Franco – perchè sono ancora pochi gli italiani che si avvalgono di consulenti finanziari preferendo il fai da te o il passaparola con famigliari, amici e colleghi”. Uno scenario, fa poi notare Franco, che pesa sempre di più sugli investitori in un contesto, come quello attuale, di tassi bassi, rendimenti obbligazionari ai minimi, alta volatilità del mercato azionario, i trend demografici, e difficoltà a risparmiare a causa della congiuntura economica (il tasso di risparmio, secondo una ricerca della Consob, è sceso negli ultimi 15 anni dal 12% al 9%).

Cosa può fare l’industria del risparmio gestito? A detta di Franco occorre prima di tutto mettere il cliente sempre al centro, rispettqarlo, ascoltarlo e coltivarlo. In altri termini, “è indispensabile generare un senso di sicurezza, trovare soluzioni in funzione delle esigenze dei clienti, costruire prodotti che siano in grado di creare valore per i clienti, allineare ipropri interessi a quelli deiclienti e ricercare continuamente innovazioni su tutti questi fronti”. Essenziale inoltre essere presenti in modo tempestivo e costantge nel tempo, investire non solo denaro ma in professionalità e spiegare ai propri clienti a comprendere la loro tolleranza al rischio e sfruttarla in modo corretto.

“In un sondaggio condotto dal Cfa Instute ed Edelman sulla fiducia degli investitori – ha affermato Martino Panighel, advocay chair di  – alla domanda  su quale è la caratteristica più rilevante nella scelta di un consulente finanziario o gestore, il 35% degli intervistati ha risposto la fiducia che agisca nel mio miglior interesse, una percentuale più che doppia rispetto a quanti hanno invece indicato la performance“.

“Per soddisfare questo bisogno – prosegue Meneghello – Cfa Society Italy ha elaborato la Carta dei Diritti dell’Investitore e l’Asset Manager Code, pubblicazioni che aiutano il professionista all’assolvimento del dovere fiduciario verso l’investitore”.

Gianluigi Raimondi

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