Eurozona, probabile estensione del Qe fino al 2017

A cura di David Basola, Responsabile per l’Italia di Mirabaud Am
Le ultime minute derivanti dalla riunione di politica monetaria della Banca centrale europea di ottobre segnalano che potrebbero esserci ulteriori misure di stimolo. Ciò si evince dai commenti dei funzionari dell’Istituto di Francoforte, i quali hanno dichiarato che sono aumentati “i rischi al ribasso” sulla debolezza dell’economia e sulle prospettive dell’inflazione. Analogamente, il presidente della Banca centrale, Mario Draghi, ha di nuovo posto l’accento sui rischi associati a un’inflazione troppo bassa, per troppo tempo e ha confermato che la BCE interverrà se il bilancio dei rischi dovesse essere importante per la stabilità dei prezzi.
Ci aspettiamo che la BCE annunci un pacchetto di misure che includa non solo l’estensione del programma di quantitative easing almeno fino alla metà del 2017, ma anche un taglio dei tassi sui depositi di 10 punti base. Guardando ai dati PMI di novembre, sia le indagini sui servizi sia quelle sul manifatturiero mostrano un’ampia stabilità. Di conseguenza, l’indice PMI composito è salito a 54,4, toccando un nuovo massimo ciclico, con i sottoindici sui nuovi ordini e sull’occupazione che hanno visto i loro record dal 2011. In generale, i livelli attuali del PMI sono in linea con la crescita del PIL del 2% di questo trimestre; un miglioramento rispetto allo 0,3% registrato durante il terzo trimestre. Notiamo inoltre che i dati relativi all’economia reale sono stati più deboli rispetto a quanto rilevato dalle indagini.

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