“Ridurre la volatilità” la parola d’ordine di State Street

Bassa inflazione, crescita stabile e aumenti limitati dei tassi di interesse. Almeno negli Usa. È la view per il 2016 di Niall O’Leary, Head of Emea Fixed income portfolio strategists. “Per gli Usa le nostre attese sono di un incremento del 2,5% dell’economia, l’anno prossimo, e per l’Eurozona dell’1,5 per cento. Negli Stati Uniti le spese statali non trainano più il Pil e si nota una forte dicotomia tra un settore non manifatturiero che mantiene una crescita robusta e un comparto industriale e minerario che frena la crescita all’estero, soffre il dollaro forte e la caduta del prezzo del petrolio”. E sul fronte dei tassi? “Ci attendiamo 25 basis point di aumento a dicembre e un altro punto percentuale l’anno prossimo, 25 bp a trimestre”. Con la normalizzazione dei tassi, a beneficiarne dovrebbero essere i comparti Consumi discrezionali, Immobiliare e Finanziari.
E per quanto riguarda l’Europa? “Le nostre attese sono di un +1,5% quest’anno e +1,6% il prossimo. Ma con un impatto limitato sul mercato del lavoro. Del resto se l’economia tedesca sta facendo boom, quella di alcuni Paesi come l’Italia non riesce a decollare”. Meglio quindi ripensare, anche alla luce delle problematiche geopolitiche e finanziarie internazionali, i portafogli, attuando strategie per minimizzare la volatilità. Una soluzione è così quella di puntare su prodotti “low beta”.
Oppure sui bond: con un’attenta selezione, infatti, considerando la prosecuzione della politica monetaria espansiva, il settore del credito offre ancora interessanti opportunità. Anche perché i bilanci sono solidi negli Usa e in forte miglioramento nell’Eurozona. Bene anche il settore high yield, con gli Stati Uniti preferiti all’Europa per lo spread più elevato che già ora offrono mediamente queste emissioni.
Infine il capitolo Emergenti. Quest’anno il comparto crescerà del 3,6%, e del 4,2% il prossimo: ma il Roe insito in questi mercati è per la prima volta da 13 anni inferiore a quello dei Paesi sviluppati e questo li rende decisamente meno appetibili.  M.M.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!