Petrolio ancora gravato da un eccesso di offerta

Le quotazioni del petrolio risentono dell’attesa odierna per la riunione dell’OPEC in cui il Cartello dovrebbe procedere a una conferma dell’attuale livello produttivo nonostante il Venezuela proporrà un taglio dell’output del 5 per cento.

D’altro canto l’Iran, dopo la fine delle sanzioni dovrebbe tornare a produrre un milione di barili al giorno, mentre adesso è a circa 500mila barili al giorno. Un aumento produttivo in parte supportato da molti membri dell’OPEC, a partire da Arabia Saudita e Iraq.

Nel frattempo la Cina ha annunciato l’intenzione di raddoppiare le riserve strategiche di petrolio il prossimo anno con l’aggiunta di 70-90 milioni di barili e Barclays ha ridotto le stime di prezzo per il Wti e per il Brent per il 2016, rispettivamente a 60 e 63 dollari per barile.

In questo scenario, e dopo le decisioni della Bce, le quotazioni si confermano a ridosso di area 41,60 dollari per il petrolio Wti quotato a New York, mentre il Brent di Londra quota a ridosso dei 44,50 dollari per barile.

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