Goldman Sachs taglia i target sull’euro/dollaro

Gli ultimi dati cinesi evidenziano che nonostante le svalutazioni competitive attuate da Pechino, l’effetto di stimolo sta già svanendo e costringerà con tutta probabilità il Governo a valutare nuovi interventi per rispettare il target di crescita del Pil posto per il 2016 al 7%.

Uno dei problemi alla base del rallentamento economico – fanno notare gli analisti di Wings Partners Sim – è il deflusso di capitali dalla Cina incentivato da una prospettiva di rialzo dei tassi Usa, compensata solo in parte dall’intervento della People’s Bank of China che ha rimpatriato i capitali in valute estere per evitare una crisi di liquidità interne. Una decisione che si è riflessa al ribasso sullo yuan, che fa segnare nuovi minimi contro il dollaro temendo una nuova svalutazione da parte della Banca Centrale

In questo scenario, la volatilità continua a interessare anche le altre valute come l’euro, rispetto al dollaro in particolare, venduto negli ultimi mesi dagli speculatori per approfittare delle prospettive di politiche monetarie divergenti delle rispettive banche centrali. Ora con l’approssimarsi della fine dell’anno gli operatori rilanciano i portafogli, andando a ricomprare moneta unica e generando movimenti erratici del cambio, benché l’avvio odierno sia di natura interlocutoria, complice le festività in alcuni Paesi del Vecchio Continente.

Una situazione che ha spinto Goldman Sachs ad effettuare importanti revisioni alle prospettive del cross euro/dollaro con target a 1,07, 1,05 e a 1 nei prossimi tre, sei e 12 mesi (contro la precedente stima di 1,02, 1 e 0,95) e a quota a 0,90 (da 0,80) per fine 2017.

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