Da Morningstar uno studio sui fattori che determinano i flussi dei fondi

Morningstar ha recentemente pubblicato “What Factors Drive Investment Flows?”, uno studio che analizza i fattori determinanti la raccolta dei fondi a livello globale. Gli investitori non scelgono solo in base ai rendimenti, ma considerano la struttura dei prodotti, i costi, la qualità delle società di gestione e la continuità dei fund manager.
La ricerca prende in esame i fondi azionari, obligazionari e bilanciati (sono esclusi gli Exchange traded fund). Qui i principali punti chiave della ricerca:

  • gli investitori Usa preferiscono i fondi a basso costo, un trend che in Europa si rivela quasi inesistente. Infatti, nell’ultimo decennio, negli Stati Uniti, i costi dei fondi sono scesi perché gli investitori hanno privilegiato i più economici investimenti passivi. L’indice di spesa “pesato” per il patrimonio è sceso dallo 0,76% del 2009, allo 0,64% del 2014.
  • I flussi netti verso gli azionari indicizzati (calcolati come la differenza degli asset tra il periodo iniziale e quello finale, non spiegabile dalla performance) hanno superato quelli verso gli attivi. Lo stesso fenomeno non si verifica per i fondi obbligazionari e i bilanciati, segmenti in cui gli investitori tendono a preferire le strategie attive.
  • Gli investitori mostrano una particolare preferenza per gli investimenti socialmente responsabili. A livello globale, i fondi che si dichiarano tali hanno ricevuto in media ogni mese lo 0,40% in più dei flussi verso gli altri comparti.
  • I rating Morningstar (sia il quantitativo Morningstar Rating™ – rappresentato dalle “stelle” – sia il qualitativo Morningstar Analyst Rating™) influenzano i flussi verso i fondi, guidando le scelte degli investitori. I comparti con un più alto numero di stelle attraggono maggiori flussi rispetto a quelli con un più basso rating. E anche l’Analyst Rating, seppur lanciato nel recente 2011, ha dimostrato di essere un forte indicatore di correlazione per la raccolta fondi.
  • Gli investitori preferiscono i fondi gestiti da società di qualità, dove una buona durata del fund manager fa la differenza. Quelli con una maggiore permanenza in carica ricevono mediamente flussi netti di raccolta più elevata. Gli analisti di Morningstar hanno anche notato che le case di investimento che attuano politiche di co-management e promozioni interne sono più protette dagli effetti negativi del turnover.

Per leggere l’intero studio, clicca qui.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!