Fed e non solo all’orizzonte

di Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda

Gli investitori attendono con ansia le mosse della Fed che si riunirà oggi e domani. È probabile che la volatilità si mantenga elevata nel corso delle prossime settimane. Il mercato dà per scontato un rialzo dei tassi (74% di probabilità implicita nei tassi forward di un rialzo di 25 punti base), ma ciò che più conterà saranno le prospettive per il prossimo anno e il successivo.

Nelle ultime proiezioni del Federal Open Market Committee (Fomc) diffuse lo scorso 17 settembre, la stima mediana dei Fed funds alla fine del 2016 era all’1,25-1,50%, mentre la proiezione di lungo al 3½%. I movimenti dei bond governativi dovrebbero mantenersi erratici anche se il trend di riduzione degli spread di Eurozona non ha ancora esaurito il suo corso. Gli strumenti disponibili per ottenere un pick-up di rendimento diventano sempre più rari a causa del piano di acquisti di assets della Bce.

Sul fronte macro in Europa saranno pubblicati gli indici PMI manifatturieri e servizi, l’Ifo e lo Zew tedeschi. Negli Usa, attesi i dati del settore manifatturiero (indice Empire State, Philly FED) e immobiliare (fiducia dei costruttori, cantieri e permessi edili). Attese anche le decisioni di politica monetaria della Riksbank (Svezia), Norges Bank (Norvegia) e Bank of Japan (Giappone). Nel corso della settimana si riunirà il Consiglio Europeo. Tra i temi trattati la questione immigrazione, la sicurezza e l’implementazione di uno schema europeo per la garanzia sui depositi.

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