Biotech, il mega trend da cavalcare con Bb Biotech

Il pharma cresce (poco), il biotech molto di più. E inoltre non ha i problemi di scadenza dei brevetti per i principali farmaci (i cosiddetti blockbuster) che tanto angustiano le big farmaceutiche mondiali. Meglio quindi puntare sulle società biotech, molte delle quali iniziano a fare utili e per le quali i ricavi attesi nel triennio 2014-17 sono attesi in crescita del 12,1% annuo (+1,1% invece il pharma).
Ma visto che il settore presenta grandi potenzialità ma al tempo stesso grandi rischi – è sufficiente la bocciatura di una molecola (o il fallimento del progetto) per azzerare il valore di una società – allora è meglio affidarsi a esperti di comprovata capacità. Ad esempio il team di gestori e specialisti di Bb Biotech (che avevamo raccomandato a inizio 2014 nel nostro e-book con 10 idee di investimento). Nel 2014 il titolo ha messo a segno una performance del 79% e quest’anno del 38%, compresi i dividendi. Che si aggirano in media sul 5% del prezzo medio del titolo a dicembre e che per ora continuano a non essere tassati (in quanto distribuzione di riserve).
In tutto questo, inoltre, le big del comparto biotech trattano ora a multipli inferiori non solo all’S&P500, ma anche al farmaceutico statunitense ed europeo. Una discesa degli ultimi mesi dovuta alla campagna elettorale statunitense che ha messo sul tavolo la discussione relativa al prezzo dei farmaci per malattie rare. Ma che non dovrebbe essere ulteriormente toccato. Nel frattempo la strategia di Bb Biotech (allargare il portafoglio e ridurre il peso delle principali partecipazioni) avviato qualche anno fa sta dando i suoi frutti. Le prime partecipazioni sono ora Incyte e Celgene (sopra il 10%), Radius Health (oltre l’8%) e Actelion, Gilead e Isis Pharma (tra il 6 e l’8%). Ma a breve il portafoglio cambierà leggermente: almeno un paio di titoli usciranno dall’elenco delle aprtecipazioni e un paio di small e mid cap prenderà il loro posto. Lo ha spiegato oggi Daniel Koller, Head portfolio management della società che prevede che il comparto delle mid cap sarà quello che assicurerà la performance del portafoglio per i prossimi 3-5 anni. Portafoglio che rimane concentratto su onclogia (39%), malattie rare (22%) e infettive (12%), sugli Usa (87%) e appunto sulle mid cap tra 1 e 5 mld $ di market cap (40%). M.M.

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