Finalmente!!

A cura di Richard Clarida, Pimco Global Strategic Advisor

La Federal Reserve ha finalmente dato avvio al lungo percorso di rialzo dei tassi verso una Nuova neutralità. La dichiarazione da 556 parole contiene almeno cinque sorprese, che sembrano tutte confermare l’inasprimento “accomodante” anticipato da molti operatori di mercato e da PIMCO. Ma la dichiarazione è stata addirittura più accomodante di quanto io per primo avessi previsto. Pare infatti che la presidente della Fed Janet Yellen sia riuscita a ottenere il risultato che auspicava su tutti i punti chiave.

Alcune questioni che finora erano state discusse nel contesto delle sue opinioni personali costituiscono ormai la politica ufficiale; l'”unanimità del voto espresso dal Federal Open Market Committee (FOMC) è stata del resto una delle sorprese. Pensavo, ad esempio, che almeno Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, avrebbe dissentito, sulla base della sua convinzione secondo cui il FOMC dovrebbe affidarsi di più all’inflazione “effettiva” e meno alle previsioni basate sui modelli econometrici della Fed. Si tratta tra l’altro di un tema recentemente enfatizzato dal governatore della Fed Lael Brainard. Sembrerebbe che, al fine di ottenere il sostegno di questi esponenti, il FOMC, incoraggiato da Janet Yellen, s’impegni ora a monitorare attentamente l’inflazione “effettiva”.
Un aspetto interessante è che le proiezioni economiche del Board of Governors (o “punti blu”) indicano una leggera revisione al ribasso delle prospettive d’inflazione per il 2017 (pari solamente allo 0,1% ma la tendenza è comunque degna di nota). Il nuovo termine più importante della dichiarazione è il riferimento al probabile ritmo del rialzo: “graduale”. Anche in questo caso, si tratta di un termine già in precedenza utilizzato da Janet Yellen ma assente nelle ultime dichiarazioni.
La presidente ci ha inoltre rammentato che l’evoluzione della politica monetaria “si baserà” sui dati futuri. Sarebbe forse eccessivo supporre che una politica monetaria basata sui dati sia più graduale rispetto a una “dipendente dai dati”? Infine, la dichiarazione ci informa che la Fed continuerà a reinvestire i proventi dei titoli in scadenza nel suo portafoglio fino a quando la normalizzazione non sarà “ben” avviata.
Per quanto riguarda i punti blu, non mi aspettavo che il valore mediano per il 2016 sarebbe sceso. Ciò implica fino a quattro rialzi nel prossimo anno. Per il FOMC disporre di diverse opzioni è importante e non ha voluto rinunciare a tale possibilità. Ciò detto, i punti sul più lungo termine dovrebbero continuare a scendere nelle prossime riunioni. Tre anni fa la Fed riteneva che l’obiettivo di più lungo termine dei fed fund fosse il livello della “vecchia neutralità”, ossia il 4,25%. Oggi punta su un valore intorno al 3,5%, con due punti attualmente nella parte alta dell’intervallo della Nuova neutralità di PIMCO. Aspettatevi ulteriori ribassi per gli anni a venire.

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