Non c’è pace per le criptovalute

Di David Jones, Chief Strategist, Capital.com

Il 2018 non è stato l’anno migliore per gli investimenti in criptovalute che, negli ultimi due giorni, hanno visto, ad esempio, Bitcoin e Ripple ancora una volta in calo del 10%. L’aspetto più frustrante per molti è che nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una sorta di ripresa del Bitcoin, salito da 6000 dolalri a oltre 7400. Molti di quei guadagni, però, sono stati spazzati via da quest’ultimo declino.

Come sempre nel mondo delle criptovalute, non è chiaro perché i mercati siano precipitati in modo così brusco. Dato che quest’anno l’hype che la caratterizzava in passato ha in parte abbandonato questa asset class alternativa, gran parte del flusso di notizie è cessato. Il sentiment gioca un ruolo molto importante nei mercati finanziari, e probabilmente ancora di più in quello delle criptovalute. Ci sono stati diversi falsi allarmi quest’anno sulla risalita dei prezzi, e molti investitori sicuramente stanno ancora cercando di medicare le importanti perdite subite a inizio anno. Questi mercati hanno purtroppo l’abitudine di seminare panico, e sembra che negli ultimi due giorni l’abbiano fatto, con alcune vendite trasformatesi in un salto nel vuoto, poiché gli investitori e i traders cercano il salvataggio immediato, ai primi segni di debolezza.

I prossimi giorni saranno interessanti: per tutto l’anno la zona dei 5500/6000 dollari ha dato prova di essere una solita base per il Bitcoin. Dopo le vendite impulsive non ci sorprenderemmo se vedessimo qualche ritorno alla calma e se il prezzo si stabilizzasse ancora una volta. Comunque, questa settimana è servita a ricordarci, nel caso qualcuno ne avesse bisogno, che le criptovalute continuano ad essere tra gli asset più volatili e instabili, e il sentiment può cambiare, anche in modo incredibilmente veloce.

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