L’economista statunitense Nouriel Roubini è tornato a scagliarsi contro il bitcoin, sottolineando in un tweet come la quotazione della criptovaluta sia scesa dell’8% negli ultimi giorni (cui va aggiunto un ulteriore calo di circa il 5,5% quest’oggi, ndr), a dimostrazione – afferma – che il bitcoin sia una “merdosa shitcoin” in caso di risk-off.
In the meanwhile Bitcoin is down 8% in the last day, much more than global equities. Another proof that Bitcoin is NOT a good hedge vs risky assets in risk-off episodes. It actually falls more than risky assets during risk-off. So BTC is a shitty shitcoin hedge in risk-off cases
— Nouriel Roubini (@Nouriel) March 9, 2020
Come sottolinea The Cryptonomist, l’assunzione di Roubini parte dal presupposto che il bitcoin sia uno “store of value“, al pari dell’oro o di valute come il franco svizzero. Una questione che vede gli analisti divisi fra coloro che vedono la più diffusa delle criptovalute come un bene rifugio e quanti la considerano invece una mera valuta digitale, esposta a notevole volatilità.
A suffragare quest’ultima tesi sarebbero del resto le quotazioni del bitcoin dal 2014 a oggi, riportate da The Cryptonomist sulla base dei dati CoinMarketCap:
1 gennaio 2014: 771,40$
1 gennaio 2015: 314,25$
1 gennaio 2016: 434,33$
1 gennaio 2017: 998,33$
1 gennaio 2018: 13.657,20$
1 gennaio 2019: 3.843,52$
1 gennaio 2020: 7.200,17$
Non sfugge come i prezzi siano variati anche del 100% da un anno all’altro (ma anche di più, se si considera ad esempio che nel corso del 2019 il bitcoin aveva toccato anche quota 13mila dollari).
Al contrario l’oro, bene rifugio per eccellenza, nello stesso periodo ha registrato variazioni “solo” del 70%:
1 gennaio 2014: 1.202$
1 gennaio 2015: 1.184$
1 gennaio 2016: 1.060$
1 gennaio 2017: 1.151$
1 gennaio 2018: 1.309$
1 gennaio 2019: 1.281$
1 gennaio 2020: 1.523$