Quanto può crescere l‘economia italiana l’anno prossimo?

A cura di Intermonte Advisory e Gestione

Nel 2016 abbiamo assistito ad una accelerazione sequenziale della crescita del PIL, guidata soprattutto da un recupero dei consumi. Le attese di consensus PIL per il 2017 ci sembrano piuttosto modeste… …soprattutto considerato che negli ultimi 2 anni il consensus ha sempre sbagliato, e non di poco… … e il mercato italiano ha avuto un ottimo 2015 e un pessimo 2016, non a caso inseguendo l’andamento delle stime di PIL!

Nel 2016 la crescita del PIL è stata guidata dai consumi, che rappresentano il 75% circa del PIL, e in maniera minore dagli investimenti (in particolare grazie al settore auto). Migliore fiscalità, aumento dei salari ai dipendenti pubblici e disoccupazione in calo dovrebbero contribuire alla crescita dei consumi ancora nel 2017. Il consensus si aspetta una crescita dei consumi delle famiglie del +0.8% dopo il +1.2% del 2016: ci sembra un’attesa piuttosto modesta.

Negli ultimi due anni il consensus ha largamente sbagliato le stime sulla crescita del PIL: nel 2015 per difetto (e il mercato azionario aveva performato molto bene) mentre nel 2016 per eccesso (e l’Italia è stato non a caso un pessimo investimento). Sul 2017 ci posizioniamo appena sopra il consensus, ma soprattutto vediamo un rischio più contenuto rispetto a quest’anno di forti revisioni al ribasso di stime. Ipotizziamo un outlook favorevole per consumi, investimenti stabili (dopo il forte rimbalzo del 2016), un contributo ancora positivo dalla bilancia commerciale (vista anche la debolezza dell’euro contro molte valute) e un contributo neutrale dalle scorte (che dovrebbero essere già arrivate al minimo già a metà 2016).

Gennaio sarà un mese particolarmente ricco di eventi per l’Italia: ci saranno alcune cruciali decisioni della corte costituzionale sul Jobs Act (il gg 10, di medio-bassa importanza), sulla trasformazione delle banche popolari in SPA (il gg 12, media importanza) e lulla legge elettorale (il gg 24, molto importante).

Oltre a questi eventi ci sarà verso fine mese l’inizio del road show per l’aumento di capitale di Unicredit. La macro dovrebbe beneficiare di base di comparazione facile nei primi mesi del 2017 (ci aspettiamo nei primi mesi un proseguimento del trend favorevole che ha caratterizzato la macro negli ultimi 6 mesi, il turismo dovrebbe aiutare). Il decreto salva-banche dovrebbe aver disinnescato il rischio maggiore, ora tocca all’execution (ci aspettiamo che il settore bancario, e il mercato italiano tutto, beneficino del decreto salva banche. In attesa dei dettagli, questo dovrebbe abbassare il rischio percepito sul settore. L’aumento di Unicredit previsto a febbraio potrebbe tuttavia fiaccare gli appetiti nel breve).

Gennaio è statisticamente un buon mese: ci aspettiamo un po’ di «animal spirit» finalmente anche sul mercato italiano > l’anno si chiude a -10%, malgrado un ottimo dicembre. Il 2017 parte con tante questioni irrisolte, una situazione politica incerta ma anche un bias negativo sull’Italia ancora forte. Prendere una visione contrarian non è facile, ma pensiamo che direzione della macro, delle stime e posizionamento negativo contino più della politica. Il mercato italiano è attraente su base valutativa. Pensiamo ci possa essere una finestra di opportunità per mettere a segno una buona performance nei primi mesi dell’anno in cui il rischio politico sarà meno presente. Basterebbe un po’ di animal spirit per far partire il mercato: speriamo sia la volta buona…

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