Etf europei: flussi netti per 47,9 miliardi di euro

A cura di Morningstar

L’industria europea degli Etf ha attratto 11,5 miliardi di euro di nuovi flussi nel quarto trimestre del 2016, portando il saldo dell’anno a +47,9 miliardi. Il patrimonio è passato dai 466 miliardi del 2015 a 546 miliardi.
Per gli ETF azionari, l’ultimo periodo dell’anno ha segnato un punto di svolta, permettendogli di chiudere con una raccolta netta positiva di 13,6 miliardi di euro (365 miliardi di asset under management), grazie in particolare ai fondi indicizzati al mercato americano, mentre gli emergenti hanno subito una battuta di arresto dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Gli obbligazionari hanno subito deflussi netti pari a 2,5 miliardi nel quarto trimestre, segnale di un sentiment generale di “risk on” e di più alti tassi di interesse in America. Nonostante questo risultato, il 2016 è stato un anno di successo per questa asset class che ha raccolto 20,6 miliardi, accrescendo la quota di mercato al 24,1%, dal 22,6% del 2015.

Gli Etf Strategic beta, che replicano indici non tradizionali, hanno chiuso il 2016 con un saldo positivo di 9 miliardi, pari al 19% dei nuovi flussi totali, in crescita rispetto al 10% del 2015. Il patrimonio in gestione è salito a 43 miliardi nel 2016 (31 miliardi nel 2015).

Tra gli emittenti di Etf, al primo posto per flussi netti nel 2016 si colloca iShares (+26,4 miliardi), la cui quota di mercato è stabile intorno al 46% da tre anni. Db x-trackers, pur conservando il secondo posto, ha sofferto deflussi netti nell’ultimo anno e una discesa del market share dall’11,9 al 9,8% (il dato esclude la gamma db-X Etc). Al contrario, hanno guadagnato terreno provider più piccoli come State Street, Amundi, Vanguard e Ubs attraendo interessanti nuovi flussi e ampliando le loro quote di mercato sui concorrenti.

  • Gli Etf azionari hanno raggiunto un patrimonio pari a 365 miliardi nel 2016, dai 319 miliardi dell’anno precedente.
  • Crescita anche per i replicanti obbligazionari con una raccolta netta positiva di 131 miliardi di euro rispetto ai 105 miliardi del 2015. La loro quota di mercato è ora pari al 24,1% del panorama ETF europeo, dal 22,6% del 2015.
  • Gli Etc (Exchange traded commodity) hanno segnato flussi netti per 0,9 miliardi nel quarto trimestre, portando il totale da inizio anno a +12 miliardi. Gli asset in gestione ammontano a 43 miliardi (+28 miliardi a fine 2015).

“La rotazione verso i comparti azionari, soprattutto dei mercati sviluppati – afferma Jose Garcia-Zarate, Associate Director of Passive Strategies Research di Morningstar – ha avuto un’accelerazione per il cosiddetto Trump rally che ha favorito gli Etf specializzati su Wall Street nell’ultima parte dell’anno. Anche gli azionari Europa ed Eurozona sono stati popolari nel quarto trimestre, in controtendenza rispetto al resto del 2016. Per contro i paesi emergenti hanno sofferto a fine 2016, a causa del rafforzamento del dollaro americano e delle misure protezionistiche Usa verso questi paesi.  Sempre gli Stati Uniti, hanno condizionato il reddito fisso nel quarto trimestre, a causa delle attese poi confermate di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. I più penalizzati sono stati gli Etf sui governativi Usa e sui mercati emergenti. Hanno continuato a soffrire in termini di raccolta anche i fondi sui titoli di stato in euro, mentre quelli sui corporate investment grade e high yield sono stati tra i preferiti nel 2016. Tuttavia, gli Etf hanno fatto grandi passi in avanti per essere accettati come veicoli per investire nel reddito fisso. Resta comunque la necessità di informare i sottoscrittori sulle caratteristiche di negoziazione e liquidità di questi strumenti. In ogni caso, gli emittenti hanno identificato nell’obbligazionario una delle aree di maggior sviluppo nei prossimi anni”.

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Etf Europa flussi annuali

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