Mutui, nel 2017 saranno più cari

Come ogni inizio d’anno si cerca di fare previsioni di mercato per indovinare gli scenari che si possono verificare in campo finanziario, ed è forte la tentazione di farlo anche per i mutui, all’indomani di un anno, il 2016, che ha visto tassi ai minimi storici, domanda in aumento (pur guidata dalle surroghe) ed erogazioni in crescita. Nell’anno appena iniziato dobbiamo aspettarci che i finanziamenti per l’acquisto della casa diventino più costosi; Mutui.it, in collaborazione con Facile.it, spiega il perché di questi aumenti.

Difficilmente anche il 2017 replicherà le performance, soprattutto ma non solo, dal punto di vista dei tassi. A diminuire tale possibilità c’è la decisione presa dall’agenzia canadese Dbrs di abbassare il rating dell’Italia da A a BBB, il che renderà più costoso per il nostro Paese chiedere prestiti emettendo obbligazioni, e impatterà quindi sui tassi di interesse applicati dalle banche ai prodotti finanziari, dal momento che gli istituti di credito dovranno affrontare costi più alti per i propri prestiti, e in qualche modo li dovranno recuperare. Il che si aggiunge al fatto che già da gennaio i mutui si preparavano, in vista di un possibile rialzo futuro del costo del denaro, ad aumentare gli spread applicati sui mutui. Se quindi può non essere il momento di correre senz’altro a sostituire il proprio mutuo a tasso variabile con uno a tasso fisso, certo è che la convenienza del tasso variabile sta per esaurirsi, e del resto il tasso fisso da tempo è la scelta preferita dagli italiani. Anche se bisogna notare che il tasso Eurirs a 10 anni, cui sono agganciati i mutui a tasso fisso, ha registrato un aumento di circa 40 punti a partire da luglio, in seguito alla riduzione della portata del quantitative easing, ovvero dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce. Il che vuol dire che un mutuo ventennale a tasso fisso è passato da un tasso dello 0,70% circa ad oltre l’1,25%, che tradotto significa un costo di 30/40 euro in più al mese per la rata.

Ad ogni modo, qualunque sia il tasso scelto, dallo scorso novembre sono in vigore le nuove tutele per i mutuatari, introdotte dalla direttiva europea 2014/17/Ue, recepita dal decreto legge 72/2016 che rende obbligatoria per le banche una comunicazione trasparente.

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