Materie prime: l’outlook di Etf Securities

“Dal punto di vista tecnico e in ottica di breve periodo le quotazioni dell’oro hanno come target 1.280-1.300 dollari per oncia mentre i prezzi obiettivo di platino e palladio sono rispettivamente a 1.016 e 790-830 dollari per oncia. Meglio invece evitare al momento di prendere posizioni long sull’argento“. Ad affermarlo, durante la conferenza di inizio anno di Etf Securities (tra i principali emittenti mondiali di Etf ed Etc sulle materie prime), è  Davide Bulgarelli, presidente della Siat (Società Italiana Analisti Tecnici).

In ottica di medio termine James Butterfill, Head of Research e Investment Strategy di Etf Securities fa invece notare come “Le materie prime sono state un punto di forza nel 2016 e prevediamo che continueranno a esserlo anche nel 2017, con gli asset reali che nel complesso trarranno beneficio dal programma infrastrutturale proposto da Trump e dalla domanda dai mercati emergenti, soprattutto cinese, che probabilmente continuerà a sostenere il consumo di commodities”. Non solo. A detta di Butterfill “Insieme al rialzo della domanda globale, i tagli considerevoli alla spesa in conto capitale ridurranno le scorte, un0 calo che dovrebbe sostenere con forza l’insieme delle commodities nei prossimi anni; inoltre le politiche di Trump a favore della crescita potrebbero determinare un rialzo dell’inflazione e in quest’ottica riteniamo poi che la riluttanza della Fed ad alzare i tassi a un ritmo proporzionale all’inflazione determinerà un ambiente di tassi di interesse reali contenuti, che saranno positivi per il prezzo dell’oro e dell’argento“. Infine, secondo il responsabile della ricerca di Etf Securities, “Le elezioni presidenziali in Francia e quelle parlamentari in Germania sono alcuni degli eventi del calendario di quest’anno che potrebbero fungere da catalizzatori per i corsi dell’0ro“.

“Mentre altri commentatori si sono soffermati su come abbia vinto Trump a noi ha incuriosito dove ha vinto e chi lo ha aiutato alla vittoria – ha in seguito evidenziato Massimo Siano, Head of Southern Europe di Etf Securities – noi abbiamo fatto una ricerca su chi lo ha finanziato e incrociando due cartine geografiche si intuisce immediatamente quale potrebbe essere il settore vincente: le infrastrutture Midstream. Ovvero le società americane che costruiscono oleodotti e gasdotti. ‎Abbiamo poi spulciato i contributi elettorali delle società infrastrutturali che fanno oleodotti e gasdotti e siamo giunti alla stessa conclusione. Queste imprese hanno finanziato i Candidati repubblicani che hanno vinto negli stati centrali. Questi Candidati, quindi, se vogliono rivincere devono investire in infrastrutture energetiche nei loro territori. E L’Eia calcola un investimento nei prossimi anni negli States di oltre 630 miliardi in infrastrutture”.

“Negli Usa – prosegue Siano – il business delle infrastrutture è interamente finanziato da privati. Le società in questo campo sono in gran parte sotto forma di accomandita o “Master Limited Partnership” (MLP). Le MLP sulle infrastrutture sono un’entità fiscale efficiente e ricavano la maggior parte del fatturato dai business toll-road, ossia riscuotono dalle compagnie petrolifere un corrispettivo per l’utilizzo delle infrastrutture (equiparabile al pedaggio da pagare per percorrere un’autostrada). Sono diventate un veicolo ideale per il finanziamento di grandi progetti di energia di lunghissimo termine. L’investitore non-americano sulle singole MLP non avrebbe le stesse agevolazioni fiscali. L’investitore italiano per avere gli stessi vantaggi di un investitore americano dovrebbe accedere a questo investimento tramite un Etf. Come l’Etfs US Energy Infrastructure Mlp Go Ucits Etf (Isin IE00BHZKHS06), che investe esattamente nelle società che costruiscono solo gasdotti e oleodotti ‎americani ed è quotato sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana“.

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