S&P: Il default delle emittenti speculative eruopee resterà sul 2%

a cura di S&P Global Ratings

S&P Global Ratings ha emesso un report sul grado di default delle emittenti speculative-grade europee. Ecco i principali highlights:

  • A nostro avviso il tasso di default (c.d. trailing default rate) a 12 mesi per le emissioni obbligazionarie speculative-grade delle società europee rimarrà a circa il 2,0% fino alla fine del 2017. In questo scenario, sono 13 le emittenti a rischio default nel periodo considerato. Questa previsione rimane ben al di sotto del tasso medio di default, pari al 3,3%, rilevato tra gennaio 2002 e dicembre 2016.
  • Alcune statistiche aggregate relative alla performance del credito hanno recentemente mostrato modesti segnali di miglioramento. Per esempio, il rating bias negativo per le imprese speculative-grade europee era pari al 16,3% a fine 2016, in calo dal 17,0% dell’anno precedente.
  • Tuttavia, la percentuale degli emittenti speculative-grade provvisti di rating “CCC / C” è salita al 7,6% a fine 2016, dal 6,5% del trimestre precedente e dal 4,8% di fine 2015.
  • La segmentazione per settore rivela una significativa polarizzazione. In particolare il settore oil &gas (esplorazione e produzione) mostra un rating bias molto negativo, ben al di sopra della media di lungo periodo, contrariamente alla maggior parte degli altri settori.
  • L’emissione di debito corporate in Europa valutato come speculative-grade ha chiuso il 2016 a un livello leggermente più elevato rispetto all’anno precedente, in crescita del 5%, a circa € 115 miliardi di euro. Si è verificato anche un ulteriore lieve aumento della percentuale di emissioni con rating “B-“ e inferiore – che sono salite al 9% nel quarto trimestre – suggerendo una potenziale minore avversione al rischio tra gli investitori.
  • A fine 2016, le imprese europee avevano un debito pari a 536 miliardi di euro, che abbiamo considerato speculative-grade, in scadenza nel 2021, e le tendenze delle emissioni recenti potrebbero sostenere con successo il rifinanziamento, riducendo la propensione al default.

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